Si tratta del cantiere già al centro del dibattito consiliare per una Variante chiesta dall’attuatore, impresa di cui è socia anche l’assessore Bucciarelli. Ora la sospensione, perché i lavori erano ripartiti senza che la bonifica fosse completata. Il consigliere di opposizione: “Un assessore e la sua famiglia che agiscono in barba alle disposizioni del Comune”
Ordinanza di sospensione immediata dei lavori, alla ex Tabaccaia, l'area di recupero situata fra via Gramsci, via Puccini e via Fonte Moschetta a Montevarchi. L'ha emessa il responsabile comunale per aver verificato, in seguito ad un sopralluogo avvenuto dopo una segnalazione, che erano in corso lavori come "esecuzione di scavi e posa in opera di pozzetti in cemento di varie dimensioni […], oltre alla realizzazione di un manufatto quale alloggio dei contatori lungo il perimetro esterno", e questo nonostante le operazioni di bonifica eseguite riguardassero "soltanto la parte destinata a parcheggio […] ma non l’intero sito AR130 come indicato nel permesso di costruire".
In sostanza: non essendo completate le operazioni di bonifica, per il comune quei lavori non potevano essere effettuati. Anche perché sulla richiesta di stralcio della bonifica si deve ancora pronunciare la Regione Toscana. La vicenda torna dunque d'attualità nel dibattito politico, dopo che aveva tenuto banco nel corso dell'ultima seduta consiliare per le critiche delle opposizioni a una Variante, richiesta dall'attuatore (società di cui fa parte anche l'assessore Bucciarelli), che modificava le opere di urbanizzazione a suo carico.
Oggi, alla luce di quella ordinanza di sospensione, interviene il capogruppo di Montevarchi Democratica, Francesco Maria Grasso. "Come si legge chiaramente nell’ordinanza i lavori in quell'area sono stati immediatamente sospesi relativamente alle opere di urbanizzazione primaria perché eseguiti contravvenendo ai disposti del permesso di costruire che imponeva la loro non effettuazione fin quando non fossero state portate a termine tutte le operazioni di bonifica e fosse stato depositato in Comune il Certificato della loro regolare esecuzione".
"Una vicenda della quale è arduo trovare analogie e non solo a Montevarchi: un assessore e la sua famiglia che non solo si vedono adottata dalla maggioranza di centrodestra una variante che fa loro risparmiare una somma consistente; ma che addirittura agiscono in barba ad una precisa e inequivocabile disposizione del Comune. Stiamo parlando dell’amministrazione della cosa pubblica, del comportamento di un assessore e delle determinazioni politiche del sindaco con delega all'urbanistica", sottolinea Grasso, che in chiusura chiede: "Il consiglio comunale censurerà politicamente in qualche modo l’assessore all’urbanistica e quello al bilancio per questi comportamenti politici?".