Il concorso è stato indetto dall’ordine degli architetti di Arezzo per quattro centri minori del territorio aretino. Lo scopo: far riscoprire i borghi per arrestarne la tendenza all’abbandono e al declino
Un concorso d’idee per intervenire su La Trappola, frazione di Loro, e rilanciare così la sua attrattività: è lo scopo del concorso indetto dall’ordine degli architetti di Arezzo rivolto a quattro borghi del territorio aretino, Monterone, Pierle, Rosina e Trappola.
La Trappola, assieme agli altri tre borghi, ha subito un inarrestabile processo di spopolamento, nonostante sia caratterizzata da una profonda interconnessione con il territorio circostante, tanto bello quanto duro e difficile da vivere secondo i criteri abitativi attuali
“La specificità del nostro territorio spinge ad una riflessione imprescindibile tra il tema del lavoro e quello dello spopolamento progressivo degli innumerevoli borghi posati nel paesaggio delle vallate e crinali aretini – spiega l’ordine degli architetti – La particolare situazione socio-economica e l’emergenza sanitaria derivate dalla pandemia del Covid19 hanno accelerato una riflessione sulle possibili strategie da porre in essere per rendere nuovamente attrattivi e accoglienti questi luoghi, recuperandoli alla modernità mantenendo al contempo il loro indissolubile legame con il territorio ed il paesaggio.”
“L’attrattività dei borghi è un tema di grande interesse per la riscoperta di uno stile di vita che si fonda sulla concretezza del passato ed allo stesso tempo deve necessariamente proiettarsi verso un futuro caratterizzato da nuove tecnologie digitali e di comunicazione. L’analisi strategica dei punti di criticità che inibiscono tale processo, e di quelli di possibile forza, che al contrario ne determinerebbero una proficua applicazione, rappresentano il tema del concorso. L’obiettivo è quello di ricercare nuovi modelli urbani, economici, sociali, infrastrutturali e di relazione che potrebbero offrire possibilità alternative di questi luoghi, arrestandone la tendenza all’abbandono e al declino.”
“La domanda quindi è… cosa proporre e come intervenire per far si che ciò avvenga? – conclude l’ordine degli architetti – Vanno ricercati quegli strumenti innovativi e strategici che sappiano innescare un processo virtuoso di attrattività delle piccole realtà urbane, che uniscano l’abitare con il lavoro, che consentano la rinascita dei borghi rendendoli più autonomi dal punto di vista dei servizi, unendo la qualità della vita propria dei borghi con le necessità del vivere contemporaneo.”