Sabato il Ministro Speranza ha firmato l’ordinanza che lascia la Toscana fra le regioni in zona rossa per altri quindici giorni: entrer in vigore il 6 aprile. Intanto per, dopo la fine delle vacanze pasquali, i bambini tornano in classe (solo fino alla prima media)
L'ufficialità è arrivata nella serata del sabato di Pasqua: la Regione Toscana rimarrà in zona rossa fino al 20 aprile, per effetto dell'ordinanza firmata dal Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia del 2 aprile. Troppo alti ancora i numeri dei contagi, con l'indice dei 250 nuovi casi settimanali ogni 100mila abitanti superato a livello regionale, e le terapie intensive sotto pressione: in Toscana dunque anche dopo Pasqua si continuerà con le regole più stringenti.
L'ordinanza, nello specifico, entrerà in vigore martedì 6 aprile e stabilisce che "alle Regioni Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana e Valle d'Aosta, si applicano, per un periodo di ulteriori quindici giorni e fatta salva una nuova classificazione, le misure della c.d. «zona rossa»".
Restano dunque in vigore i divieti di uscire dalla propria abitazione se non per motivi di salute, lavoro e urgenza, e con specifica autocertificazione; così come continuano le chiusure di tutte le attività che non rientrano in quelle classificate come essenziali (e in base all'ultimo decreto, in zona rossa sono chiusi anche parrucchieri e centri estetici).
L'unica novità, come già ampiamente annunciato dal Governo, riguarda la scuola: si torna infatti in classe anche in zona rossa, dal 7 aprile, ma non tutti. Riaprono infatti asili nido, scuole dell'infanzia, scuole primarie e scuole medie, ma queste ultime soltanto per gli studenti che frequentano le classi prime. I più grandi, dalla seconda media in su, continueranno invece con la didattica a distanza, almeno finché la Regione Toscana sarà in zona rossa.