22, Novembre, 2024

La storia di Salvatore Ferragamo in mostra a Firenze, e Montevarchi gli dedica una conferenza

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Una conferenza sulla mostra dedicata a Salvatore Ferragamo si terrà al Palazzo del Podestà sabato 10 marzo alle ore 17, con la partecipazione della Direttrice del Museo Salvatore Ferragamo, Stefania Ricci

La storia di Salvatore Ferragamo al centro di una mostra a Firenze e di una conferenza che si svolgerà sabato 10 marzo alle ore 17 al Palazzo del Podestà a Montevarchi, in collaborazione tra la Fondazione Ferragamo, il Museo Salvatore Ferragamo e l'Amministrazione comunale di Montevarchi. L'iniziativa è stata presentata in una conferenza stampa, alla presenza del sindaco Silvia Chiassai Martini. 

 

 
La conferenza sarà dedicata alla vita dell'imprenditore Salvatore Ferragamo, e in particolare al suo viaggio in America iniziato nel 1915 e terminato nel 1927 con il suo ritorno in Italia e l'arrivo a Firenze dove si stabilirà definitivamente. Sarò la dottoressa Stefania Ricci, Direttrice del Museo Ferragamo, a presentare in Palazzo del Podestà la mostra "1927 Il ritorno in Italia. Salvatore Ferragamo e la cultura visiva del Novecento" aperta presso l'omonimo Museo in Palazzo Spini Feroni fino al 2 maggio prossimo. 

Durante la conferenza porterà i suoi saluti il Sindaco di Montevarchi, Silvia Chiassai Martini, mentre i lavori saranno coordinati da Sergio Neri, che ha curato i rapporti tra l'Amministrazione comunale e il Museo Salavatore Ferragamo.

 

 
La mostra allestita a Firenze, assumendo come filo conduttore il tema del viaggio, si apre ad una panoramica sull’Italia degli anni venti, decennio che fu una vera fucina di idee e di sperimentazione. E Salvatore Ferragamo ne fu un protagonista: non ancora diciassettenne, era partito nel 1915 dal porto di Napoli, passeggero di terza classe sulla nave Stampalia, per completare un percorso di conoscenza; ritornò nel suo paese, viaggiando in prima classe, a bordo del grande transatlantico della Navigazione Generale Italiana Roma, varato nel 1926 con rotta New York, Genova e Napoli. Era diventato un uomo di successo, si era guadagnato il soprannome di “calzolaio delle stelle”, metafora di una reputazione invidiabile, ampiamente suggellata dalla stampa americana.

Ma solo in Italia avrebbe potuto trovare artigiani della calzatura così bravi da soddisfare le aspettative delle sue esigenti clienti e mantenere costante il livello di qualità: aprì quindi un laboratorio a Firenze, città da lui eletta in virtù della indiscussa notorietà come simbolo della cultura e dello stile nazionale, e decise di stabilirsi definitivamente qui. 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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