04, Luglio, 2024

La riforma del Credito Cooperativo è legge. Banca Valdarno: “Restiamo autonomi sul territorio”

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Soddisfazione del mondo della cooperazione del credito per la riforma approvata in via definitiva il 6 aprile scorso. Tutte le BCC d’Italia saranno socie di maggioranza di una nuova Spa, con funzioni di capogruppo bancario. Ma ognuna continuerà a operare in autonomia sul territorio. Donato e Pianigiani: “Più forza e potenzialità, ma con gli stessi valori”

Dal 6 aprile scorso, con l'approvazione in via definitiva al Senato della Riforma del sistema del Credito Cooperativo, inizia il "terzo tempo" di quelle banche (chiamate anche 'banchine', talvolta) nate per rispondere alle esigenze del territorio, di famiglie e lavoratori. Un percorso lungo più di un anno che però, oggi, si conclude con la soddisfazione del mondo della cooperazione mutualistica di credito. 

Il presidente della Banca del Valdarno, Gianfranco Donato, si dice soddisfatto per una riforma che "garantisce, da oggi in poi, una autonomia partecipata e controllata" delle BCC. "Cambia tutto ma non cambia nulla", aggiunge il Direttore generale Valerio Pianigiani, che spiega: "Nasce una sorta di grande federazione, un gruppo bancario che è il terzo per dimensioni a livello nazionale, e il primo addirittura per capitale italiano, con 20,4 miliardi di capitale. Ma per i clienti e i soci delle singole BCC, in sostanza, non cambia nulla: noi continueremo a lavorare autonomamente, investendo sul territorio del Valdarno e reimmettendo sul territorio gli utili, visto che la nostra rimane una banca senza scopo di lucro". 

La legge appena approvata recepisce quasi completamente la proposta di autoriforma che era arrivata proprio dalla costellazione delle BCC italiane, attraverso Federcasse, l'organismo nazionale che le rappresenta. La rivoluzione legislativa consiste nel fatto che ora nascerà una grande Spa nazionale, di cui le singole banche saranno socie a maggioranza, che avrà il ruolo di capogruppo, con funzioni di controllo e, in caso di necessità, anche di intervento. Ma allo stesso tempo queste banche, che hanno una dimensione media simile a quella di Banca Valdarno, con poche eccezioni, potranno continuare a muoversi in autonomia sul territorio nel quale operano: "Una autonomia salaguardata, in sostanza – aggiunge Donato – ma ogni banca resta Cooperativa e con al centro soci e territorio". 

Tra gli strumenti di tutela del sistema del credito cooperativo, ci sarà anche l'istituzione di un fondo obbligatorio: vi si attingerà in caso di problemi anche solo di una delle BCC italiane, in modo che questi problemi non si ripercuotano sulle altre banche ma, soprattutto, sui risparmiatori e i soci. "Resta la tradizione di mutualità che distingue queste banche dalle altre, restano i valori, ma d'ora in poi con una maggiore forza data dalle potenzialità di un grande gruppo bancario", assicurano i vertici di Banca Valdarno. 
 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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