27, Novembre, 2024

La donazione del latte materno arriva anche all’Ospedale del Valdarno

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La selezione delle mamme che vogliono compiere questo gesto di solidarietà è già iniziata: una procedura resa possibile grazie alla sensibilità e alla disponibilità degli operatori del Centro Trasfusionale del Valdarno e alla collaborazione con il punto nascita valdarnese

Donare il latte materno, è ora possibile anche al Santa Maria alla Gruccia. È già iniziata anche in Valdarno, infatti, la selezione delle mamme che vogliono donare il proprio latte ai bambini che ne abbiano bisogno. La Rete delle Banche del Latte Umano Donato (ReBLUD), che raccoglie, conserva, controlla, tratta e distribuisce gratuitamente il latte materno nel territorio provinciale, si trova presso la Terapia Intensiva Neonatale di Arezzo: ma grazie alla sensibilità e alla disponibilità degli operatori del Centro Trasfusionale del Valdarno e alla collaborazione con il punto nascita valdarnese, la procedura di arruolamento di nuove mamme donatrici viene fatta anche all'ospedale della Gruccia.

Possono diventare donatrici quelle mamme che hanno una produzione di latte superiore al fabbisogno del proprio figlio. Una prima selezione delle aspiranti donatrici avverrà nella UOSD Pediatria e Neonatologia del Valdarno; le mamme che avranno i requisiti richiesti dalla vigente normativa, saranno inviate al Centro Trasfusionale per gli esami del caso e successivamente, se tutto in regola, potranno iniziare a donare il proprio latte.

Il latte materno è l’alimento migliore in assoluto per la salute e lo sviluppo di tutti i bambini e in particolare di quelli nati prematuri o con malattie. E sempre più studi dicono che, se per qualche motivo il latte materno non è disponibile o non è sufficiente, per i bambini più fragili il latte di banca rappresenta il sostituto migliore e più sicuro.

"Il latte umano donato è utile soprattutto per i neonati pretermine e con problemi di salute – spiega Luca Tafi, direttore Pediatria del Valdarno – non avendo potuto portare a compimento il loro sviluppo in utero, alla nascita possono presentare una maggiore suscettibilità alle infezioni e intolleranza alimentare. Purtroppo, le mamme con un figlio ricoverato in Terapia Intensiva subiscono spesso un distacco prolungato dal neonato e sono soggette ad uno stress elevatissimo: due condizioni che possono provocare una riduzione notevole della lattazione fino a farla cessare. In questi casi  il latte umano donato può essere considerato un vero e proprio farmaco essenziale in grado di ridurre il rischio di enterocolite necrotizzante, una grave condizione che colpisce tipicamente questi neonati, di sepsi e altre infezioni o di altre condizioni legate alla prematurità. Ci sono benefici anche per i lattanti con malattie gastrointestinali, metaboliche, cardiache, renali".

Donare il latte è, quindi, un atto di generosità, civiltà e solidarietà, al pari della donazione di sangue, organi, o tessuti. Ogni mamma che dona il proprio latte contribuirà al benessere di un altro neonato: la ReBLUD, oltre a gestire il latte di mamma donato, cerca di soddisfare le richieste dei vari punti nascita e delle TIN della Toscana.

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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