Notte di spegnimenti e bonifica, ma ancora resta alta l’allerta a San Pancrazio di Bucine, dove un terribile incendio, ieri, si è portato con sé uno dei polmoni verdi della zona. Non si ferma l’allerta, oggi la macchina dell’antincendio è al lavoro con le aziende locali per creare un cordone anti-ripresa del fuoco. Ma il sindaco promette: “Creeremo le condizioni affinché il bosco ritorni, con la flora e la fauna locale”
Supera i cento ettari, il conto finale della devastazione nei boschi di San Pancrazio. Una stima pesantissima, per un incendio che si è divorato uno dei polmoni verdi che circondano la Valdambra: "Un vero disastro", ripete da ieri il sindaco di Bucine, Pietro Tanzini, che anche stamani insieme all'assessore Sara Valentini ha compiuto un sopralluogo sul posto.
Per tutta la notte sono continuate le operazioni di spegnimento, sorveglianza attiva e bonifica. Decine di persone impegnate: Vigili del fuoco con squadre da molte sezioni, volontari dell'Antincendio boschivo, a partire dalla Racchetta; operai forestali. Due elicotteri e il canadair hanno collaborato dall'alto, ieri pomeriggio, finché la luce del giorno lo ha permesso. Poi con il calare del buio solo le squadre a terra hanno potuto operare.
Questa mattina alle squadre antincendio si sono unite anche le aziende locali, che danno una mano a creare, movimentando la terra, un cordone di sicurezza per evitare la ripresa di un fronte dell'incendio, una possibilità che ancora preoccupa.
Il dolo è l'ipotesi più probabile: considerando l'estensione dell'incendio e la velocità con cui è partito, appare invece più difficile si tratti di incendio colposo. Saranno i carabinieri forestali, comunque, a compiere le indagini del caso.
"Non lasceremo questa zona a sé stessa – promette oggi il sindaco Tanzini – con la Regione, il Ministero e tutti gli enti competenti siamo pronti a studiare un progetto per la bonifica dell'area e per creare le condizioni ideali affinché ritorni il bosco. Ricostruire l'ambiente adatto al ritorno di flora e fauna locali, sarà l'obiettivo dell'amministrazione comunale. Perché si tratta di una ricchezza di tutti".