19, Aprile, 2024

La Ausl Toscana Sud Est fa il punto sul coronavirus. Il Direttore D’Urso: “Fare comunità è decisivo”

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Il Punto sul Coronavirus nell’Azienda USL Toscana sud est: ad oggi i contagiati in provincia di Arezzo sono 51, di cui 9 in osepdale. Ribadite anche le misure di prevenzione e contrasto della diffusione del contagio

Sono 51, ad oggi, i casi di persone contagiate da Coronavirus in provincia di Arezzo: di questi 42 sono in sorveglianza attiva e in quarantena a domicilio, mentre 9 hanno avuto bisogno di ricovero ospedaliero. A comunicarlo è la Asl Toscana sud est, che ha reso noti i dati complessivi e divisi per provincia delle persone risultate positive al tampone per Coronavirus nel territorio aziendale dal 26 febbraio fino ad oggi. 

Nel territorio dell'Azienda sanitaria Sud Est (che, ricordiamo, comprende le province di Arezzo, Siena e Grosseto) ci sono nel complesso 1500 persone in sorveglianza attiva, contatti stretti delle 153 persone che oggi risultano positive al Covid-19, 124 a casa e 32 ricoverati. Ad oggi i contagiati in Provincia di Arezzo sono 51, come detto, di cui 42 sono al domicilio e 9 ricoverati in ospedale. In Provincia di Grosseto il numero di contagiati è pari a 44, di cui 34 a domicilio e 10 in ospedale. Una donna già guarita. Per la Provincia di Siena: i contagiati sono 58. In ospedale sono ricoverati in 13 mentre a domicilio sono 45.

Un impegno fortissimo ormai da settimane, che mobilità tutti i settori dell’intera azienda. Sono circa 11mila le persone al lavoro, tra dipendenti e convenzionati, con un organico rafforzato di 1.229 unità tra febbraio e marzo. La Direzione aziendale ringrazia tutti, sanitari e non, per tutto il loro impegno. "È evidente – aggiunge in una nota – che si tratta di un virus con un’alta capacità di contagio che si presenta per l’80% dei casi con una semplice sindrome influenzale ma che nel 20% dei casi può richiedere il ricovero ed un quadro che può diventare anche molto complesso". 

"La parola chiave – afferma il Direttore Generale Antonio D’Urso – è fare comunità ed adottare tutte le precauzioni personali e professionali per ridurre al massimo i rischi connessi alla diffusione del contagio per riportaci, tutti al più presto, alla vita normale". Per questo l’Azienda Usl Toscana sud est ha messo mano all’intera organizzazione ospedaliera e territoriale. Nell’Ospedale sono ridotti gli accessi, per questo è stata ridotta l’attività chirurgica non oncologica e non di classe A. Per avere il minor numero di persone in ospedale. Per lo stesso motivo vi sono i meccanismi di pre-triage ed i check point.

Altre misure sono state già programmate. Saranno quattro, in considerazione del nuovo quadro epidemiologico, gli ospedali destinati alla presa in carico di pazienti Covid Positivi: e c'è anche l'ospedale del Valdarno. Nei presidi di Arezzo, Montevarchi, Grosseto e Poggibonsi, infatti, i pazienti saranno ospitati in un’ala fisicamente separata dal resto dell’Ospedale. 

“Uno dei principi di fondo che ispira la riorganizzazione ospedaliera – continua il Direttore D’Urso – è separare, separare, separare, per evitare contaminazioni tra i percorsi”.  Per i pazienti contagiati da Coronavirus saranno a disposizione posti letto di degenza ordinaria e di terapia intensiva, tra l’altro, questi ultimi, molto rafforzati. In tutto circa 360 posti letto, di cui una parte intensivi, almeno il 10%. 

La riorganizzazione interessa anche il territorio, dove, nelle loro abitazioni, restano molti pazienti affetti da Coronavirus, adottando le precauzioni indicate dall’igiene pubblica e della prevenzione. "I pazienti pauci sintomatici restano al domicilio e sono affidati ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta. Se vi fosse un aggravamento chiameranno il 118 che li porterà in ospedale dove saranno seguiti e protetti", assicura D'Urso. I medici di famiglia operano nel territorio accanto ai professionisti dell’Igiene pubblica, agli infermieri e ai medici di comunità che garantiscono, tra l’altro, tutta l’attività di tamponi a domicilio: al ritmo di circa 100 pazienti al giorno. 

Le nuove misure per contenere il contagio

Con la delibera approvata il 10 marzo, l’Azienda USL Toscana sud est ha integrato trasversalmente, e per tutte le proprie linee d’attività, le disposizioni dei provvedimenti nazionali e delle ordinanze firmate dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. Misure necessarie a prevenire e contenere gli effetti dell’epidemia di coronavirus Covid-19 che si affiancano a quelle già prese, come ad esempio l’autorizzazione a assunzioni straordinarie per medici,infermieri e operatori socio-sanitari annunciate pochi giorni fa.

Come cambiano le cose per gli utenti

Per il contrasto all’epidemia del Coronavirus, nei 13 gli ospedali della Rete dell'Azienda Usl Toscana Sud Est la Delibera ha previsto:
·        i check point agli ingressi degli ospedali, attivi dalle ore 7 alle ore 20, mentre dalle 20 fino alle ore 7 saranno chiusi gli accessi principali;
·        vietato l'accesso a tutti i visitatori e pazienti ambulatoriali che presentano sintomi simil influenzali. I pazienti con sintomatologia simil influenzale sono indirizzati presso il pre-triage, anche quando il quadro epidemiologico non sia correlabile con la definizione di caso sospetto;
·        non è più possibile accedere al pronto soccorso in ognuno dei tredici ospedali aziendali. L’unico accesso è quello al pre-triage;
·        è sospesa, fino a data da destinarsi, tutta l'attività chirurgica programmata, ad esclusione dell'attività oncologica in classe A, l'emergenza/urgenza, l'attività chirurgica elettiva in libera professione;
·        sono sospese le visite ambulatoriali programmate, anche chirurgiche, sia in regime istituzionale sia libero professionale e le prestazioni diagnostiche;
·        l'attività ambulatoriale programmata individuata come indispensabile dallo specialista di riferimento è mantenuta;
·        per le attività mentenute, l’accesso è attuato con il corretto utilizzo delle sale di attesa che consenta il mantenimento delle corrette distanze di sicurezza;
·        i referti ambulatoriali, radiologici e di laboratorio vengono inviati al domicilio del paziente;
·        l'attività ambulatoriale pediatrica, data la peculiarità dell'utenza, è mantenuta, comunque secondo valutazione dello specialista. 

Per la parte territoriale e delle Zone Distretto:
In ogni distretto territoriale sono state predisposte le azioni per l’installazione di punti di check point che serviranno a limitare l’accesso a soggetti che potrebbero avere sintomi influenzali , oltre a modalità di accesso dilazionato per impedire il sovraffollamento.

È stata avviata la riprogrammazione dell’attività ambulatoriale specialistica programmata in rispetto alle norme di sicurezza. Saranno garantite le prestazioni urgenti (U) e brevi (B, da erogare entro 10 giorni).

Non è più possibile l’accesso diretto per i prelievi del sangue. Garantiti quelli urgenti e non differibili che saranno eseguiti solo nei presidi sul territorio e non più ai punti prelievi degli ospedali. Continueranno ad essere garantiti tutti i prelievi domiciliari. Tutti i servizi d’assistenza domiciliare saranno garantiti con le modalità consuete. Anche gli screening oncologici e le vaccinazioni saranno garantiti ma riorganizzati con modalità di accesso frazionato. In particolare, per il momento saranno  garantite soltanto le prestazioni di vaccinazione relative a: 1° dosi pediatriche fino al 13° mese in calendario; vaccinazioni adulti soltanto per le categorie a rischio.

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