Da quasi due anni il Movimento 5 Stelle delle province di Arezzo e Siena porta avanti una battaglia per denunciare forti criticità del bando di affidamento della gestione dei rifiuti in Ato Toscana Sud. Ora, dopo l’inchiesta, anche l’Anac interviene. E i pentastellati commentano: “Giorno di speranza e di soddisfazione”
L'inchiesta Clean City, prima, e l'avvio delle procedure dell'Autorità Nazionale Anticorruzione, poi: su Ato Toscana Sud e sulla società vincitrice del bando, Sei Toscana, si sono accese le luci dei riflettori. E il Movimento 5 Stelle, che dal 2014 porta avanti una battaglia politica su questo campo (anche nelle sedi istituzionali, con le mozioni di 'Rifiutopoli'), considera questa inchiesta come una vittoria. Tanto che i pentastellati di Arezzo e Siena, oggi parlano di "un giorno di speranza e di soddisfazione".
"Di speranza – spiegano – perché i cittadini hanno adesso gli strumenti per guardare con occhi diversi coloro che ci hanno amministrato fino ad oggi. Di soddisfazione, invece, perché due anni abbondanti di avvisi, incontri pubblici e informali con i sindaci, interrogazioni, mozioni e solleciti del M5S, inascoltati ed osteggiati dai nostri amministratori, vengono riconosciuti da indagini della magistratura e dall’ANAC. Quando l’autorità giudiziaria e, cosa ancor più grave, l’Autorità Nazionale Anticorruzione è costretta ad intervenire per porre rimedio a delle criticità evidenti a tutti da molto tempo, vuol dire che la politica ha perso il suo ha abdicato al suo ruolo".
Da ieri, infatti, Anac ha avviato le procedure previste per la gestione straordinaria di Sei Toscana e di Siena Ambiente, per la precisione le “Misure straordinarie di gestione, sostegno e monitoraggio” delle due società, i cui amministratori delegati, finiti nell'inchiesta, avevano comunque già presentato le dimissioni dai ruoli oggi ricoperti.
"Questa – commenta M5S – è la chiara manifestazione dell’incapacità di amministrare. È il fallimento totale di un sistema, talmente impantanato nella propria autoreferenzialità, che non è più in grado di resettarsi e ripartire nella giusta direzione. È il fallimento di questa malsana politica. Perché è evidente che essa non solo non è in grado di gestire la Cosa Pubblica, ma nemmeno di controllare coloro a cui delega tale responsabilità".
Il Movimento 5 Stelle punta però il dito contro gli ulteriori provvedimenti adottati, a partire dalla nomina di Tacconti come Direttore generale di Ato, al posto di Corti. "Ancora adesso questi amministratori insistono nella stessa azione politica volta a garantire non gli interessi dei cittadini, ma solo la propria posizione di governo. La nomina a Direttore Generale del braccio destro dell’ingegner Corti, ad esempio, è in barba al principio di precauzione e con l’unico scopo di preservare un sistema consolidato. In un mondo corretto, gli amministratori che si sono dimostrati incompetenti o indifferenti all’interesse pubblico dovrebbero avere la buona creanza di dimettersi e di non ricoprire mai più nessuna carica pubblica. Purtroppo invece, oggi, la dignità e l’onestà intellettuale sono merce rara".
In questi giorni, intanto, i consiglieri del M5S presenti nei Consigli comunali delle province di Arezzo e Siena stanno chiedendo alle rispettive amministrazioni comunali di indire Consigli straordinari, preferibilmente aperti alle domande dei cittadini, dedicato proprio alla vicenda. Per il momento l'unico comune ad aver accolto la richiesta è stato quello di Sovicille.