26, Aprile, 2024

IVV, consiglio comunale sulla situazione dell’azienda. Carresi: “Vorremmo riaprire a giugno ma abbiamo bisogno di un supporto concreto”

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Consiglio comunale di San Giovanni all’interno dell’IVV, la storica azienda del vetro. Una realtà che, nata nel 1952 come una cooperativa di lavoratori, oggi è una delle pochissime vetrerie italiane che produce ed esporta prodotti di qualità in tutto il mondo e che ha una presenza costante e forte con il suo brand in 70 paesi. La crisi dell’IVV non è, quindi, legata alla mancanza di commesse oppure a difficoltà del settore bensì all’esorbitante aumento dei costi energetici che ha indotto i vertici a spegnere i forni richiedendo la cassa integrazione fino all’11 giugno. Di questo si è occupata la seduta consiliare aperta alla quale hanno preso parte oltre alle figure istituzioni sangiovannesi anche l’assessore regionale all’economia e alle attività produttive Leonardo Marras, il presidente di IVV Simone Carresi ed i lavoratori.

Simone Carresi, presidente IVV: “Noi abbiamo la necessità di riaprire quanto prima gli impianti perché abbiamo gli ordini: ci aspettiamo quindi un supporto concreto che vada oltre le decisioni che sono state prese a livello governativo che non sono sufficienti poter anche temperare il forte aumento, quintuplicato, del prezzo del metano. Ci aspettiamo, quindi, un supporto anche da parte della Regione e speriamo che dopo questo incontro possa esserci un segnale di svolta. C’è stata una sostanziale diminuzione del prezzo prima del conflitto Russia – Ucraina poi il trend è tornato al rialzo, ha abbattuto tutti i record, ora si è stabilizzato ma ad un livello che è insostenibile”.

“Vorremmo riaprire a giugno. Abbiamo chiesto una proroga della casa integrazione fino all’11 giugno, faremo tutti gli sforzi possibili anche razionalizzando la produzione, cercando di riaprire gli impianti di cui abbiamo maggiore bisogno per la produttività. Faremo di tutto. Se poi arrivassero segnali positivi sarebbe più semplice prendere una decisione”.

Valentina Vadi, sindaco di San Giovanni: “IVV rappresenta la storia del nostro territorio. E’ un’azienda che negli ultimi anni ha avuto tante criticità, il concordato in continuità, e oggi il caro energia che sta mettendo davvero in difficoltà la cooperativa che ha dovuto a febbraio spegnere i forni, nonostante gli ordinativi, nonostante che nel 2021, in periodo covid, siano riprese le esportazioni del mercato internazionale. Quello che noi chiediamo oggi, con questo consiglio comunale aperto, alla Regione Toscana, che è sempre stata vicina a IVV anche negli anni del concordato in continuità, è che continui a stare vicino all’Industria vetraria valdarnese e che si adoperi in tutti i modi affinchè questa realtà del territorio a cui San Giovanni è particolarmente legata non chiude in via definitiva”.

Sembrano non trapelare, invece, grandi speranze dalle dichiarazioni dell’assessore regionale Marras che, avendo il problema una caratura di livello internazionale, chiama in causa il Governo centrale.

Leonardo Marras, assessore regionale all’economia e alle attività produttive: “La dimensione degli effetti del caro energia, al di là delle cause che lo hanno determinato, sono davvero epocali. Non riguarda soltanto il settore del vetro riguarda tutti ma anche quelli della carta, del tessile, della chimica, per non parlare della siderurgia. Avremo, se le cose non cambiano, una situazione che potrebbe riguardare quasi 120mila lavoratori le cui aziende potrebbero fermarsi del tutto o parzialmente con un impatto su 45mila imprese. E anche gli osservatori a livello internazionale valutano che nel 2023 ci sarà un assestamento ma che non andrà oltre il doppio del prezzo assestato nel 2020. Quindi è uno scenario davvero difficile da valutare, il che mette fuori gioco la dimensione territoriale. Il problema ha la necessità di essere affrontato a livello internazionale e non può riguardare soltanto il contenimento del conto economico ma la necessità di rivedere assolutamente il sistema dell’approvvigionamento dell’energia, quindi essere sempre più indipendenti dai fossili, dal gas naturale, essere nella condizione di produrre direttamente l’energia, la cosiddetta generazione distribuita, per una vera e propria autonomia energetica e farlo velocemente. C’è bisogno quindi di un intervento straordinario del Governo, della Commissione europea perchè non ci si fermi. Il mercato oggi con questi prezzi non può assorbire le produzioni e di conseguenza dobbiamo pensare di sostenere i provvedimenti del Governo e la Regione deve sostenere gli investimenti che consentono di rendersi autonomi dal punto di vista energetico. Qui si misura la nostra capacità d’intervento, anziché fermarci bisogna accelerare sul piano della transizione energetica”.

“Siamo fuori gioco dal punto di vista della dimensione. Un intervento diretto di qualche milione di euro potrebbe bastare forse per qualche giorno di produzione. Un intervento tampone quindi non è possibile se non attraverso la capacità dello Stato di indebitarsi”.

Mauro Tempesta, presidente Consiglio comunale di San Giovanni: “Questo è tavolo aperto di discussione. Il Consiglio cercherà di fare proprie questa istanze dei lavoratori promuovendo politiche attive in favore dell’Industria vetraria valdarnese. La Regione intanto può farsi carico di queste difficoltà verso il Governo nazionale ed il Governo verso l’Europa. E’ chiaro che il problema ha assunto caratteri ben più grandi di quelli locali. Penso che siano in studio iniziative di sostegno alle fabbriche”.

 

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