Così la direzione del gruppo ha commentato il presidio di questa mattina, con sciopero indetto in maniera unitaria dalle rappresentanze sindacali. “La Direzione ritiene di aver rispettato costantemente gli affidamenti tra le parti sociali, sin dagli accordi firmati in Regione nel marzo 2016”, si legge in una nota che definisce “conflittuale” il comportamento di sindacati e lavoratori
È arrivata nel giro di poche ore dal presidio fuori da cancelli, la replica di Fareva (il gruppo francese proprietario dell'Istituto De Angeli) ai sindacati e ai lavoratori. Lo stabilimento di Prulli è stato al centro di uno sciopero con presidio, questa mattina, perché i 280 dipendenti, più interinali e contratti a termine, chiedono maggiore chiarezza per il futuro, sia dal punto di vista della produzione che dell'eventuale taglio dei costi, su cui era aperto un confronto.
Ma l'azienda ribatte: "La Direzione Aziendale di Istituto De Angeli, con grande stupore e profondo rammarico ha appreso la volontà delle organizzazioni sindacali e delle Rsu di voler manifestare, in forme rivendicativo/antagonistiche, il proprio dissenso alle strategie e politiche direzionali volte a garantire il consolidamento del business e, con ciò, la sopravvivenza e la prosperità dell’azienda".
La proprietà rivendica il suo corretto comportamento nei confronti di sindacati e lavoratori: "La Direzione ritiene di aver rispettato costantemente gli affidamenti tra le parti sociali, sin dagli accordi firmati nella Sede Istituzionale della Regione Toscana nel marzo 2016, e in particolare, la responsabilità connessa all’informazione (piano industriale, volumi, occupazione, sicurezza, pari opportunità,…), all’impegno per la realizzazione dei Gruppi di Lavoro, alla determinazione per il buon funzionamento del “tavolo tecnico per la riduzione dei costi variabili del lavoro”, alla ricerca di finanziamenti per la formazione del personale".
"Il vertice aziendale di Istituto De Angeli – si legge ancora nella nota – ha intenzionalmente praticato da tempo una politica di relazioni sindacali orientata al dialogo, al confronto e alla negoziazione generativa, approccio che ha consentito di realizzare positivi incontri, anche orientati alla partecipazione, da aprile 2016 a gennaio 2017 e di addivenire a rilevanti accordi. Da febbraio 2017 abbiamo colto un atteggiamento di graduale chiusura dell’interlocutore sindacale sino all’apice dell’atteggiamento conflittuale nell’incontro del 2 agosto 2017, nel quale la Direzione ha ricevuto dal sindacato disdetta del tavolo tecnico per la riduzione del costo del lavoro e rifiuto a firmare l’accordo per il finanziamento pubblico per il supporto e la formazione dei lavoratori per la seconda edizione dei Gruppi di lavoro".
L'azienda sottolinea come quello stop al confronto sindacale sia arrivato proprio dai rappresentanti dei lavoratori: "A tale atteggiamento “di rottura” la Direzione aziendale non ha voluto reagire reattivamente, auspicando la possibilità di riprendere in sede negoziale il confronto sui temi connessi agli affidamenti convenuti in sede istituzionale nel marzo 2016. Assistiamo ora ad un comportamento ulteriormente conflittuale da parte del sindacato dei lavoratori, dapprima con la dichiarazione dello stato di agitazione, poi con la proclamazione dello sciopero".
"Deduciamo – continua la nota dell'azienda – che l’interlocutore sindacale non abbia pienamente colto l’assoluta necessità per Istituto De Angeli, in quanto produttore per conto terzi, di migliorare il proprio posizionamento competitivo, in un mercato complesso e sfidante, agendo sul contenimento di tutti i costi, compreso quello del lavoro. Una politica direzionale quindi orientata a migliorare produttività, efficienza e, soprattutto, flessibilità, ma senza incidere sui livelli occupazionali, per il mantenimento dei quali sono state ripetutamente fornite opportune garanzie".
Dal punto di vista dei posti di lavoro, Fareva ricorda di aver "più volte ribadito come la Direzione non voglia e non abbia necessità di incidere sui livelli occupazionali tramite ammortizzatori sociali o tramite cessazioni unilaterali dei rapporti di lavoro. Oltre a ciò, la Direzione ha dichiarato costantemente l’impegno a sviluppare policy e strumenti che favoriscano il benessere organizzativo e personale in Istituto De Angeli. La Direzione mantiene comunque un atteggiamento fiducioso nei confronti dei lavoratori e dei loro rappresentanti, auspicando sia possibile approfondire, con i tempi ed i modi
che valuterà, le divergenze oggi presenti nella ricerca di potenziali convergenze"