23, Luglio, 2024

Ipotesi ampliamento discarica, è scontro aperto con la Regione. Chiassai: “Dall’assessore Monni dichiarazioni imbarazzanti”

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Il sindaco di Montevarchi replica all’assessore regionale soprattutto dal suo ruolo di presidente della Provincia di Arezzo e rilancia: “Al di là delle gravi offese ai comuni, la Regione risponda ai territori che si sono già espressi contro qualsiasi ampliamento di Podere Rota”

Non si placa la polemica politica sull'ipotesi di ampliamento della discarica di Podere Rota, per cui il gestore ha presentato il progetto e la Regione ha avviato l'iter del procedimento autorizzativo. Un rimbalzo di accuse reciproche vede da una parte il sindaco di Montevarchi e presidente della provincia di Arezzo, Silvia Chiassai Martini, e dall'altra l'assessore regionale Monia Monni, che nel suo ultimo intervento aveva accusato Chiassai di parole "gravi e in qualificabili" e di una "scarsa conoscenza della materia". 

E non ha tardato ad arrivare la risposta di Chiassai: "Se c’ è un soggetto istituzionale rimasto sconcertato dalle dichiarazioni rilasciate dall’assessore Monni, è sicuramente la Provincia di Arezzo. Ho trovato imbarazzanti le sue dichiarazioni, non certo adeguate al ruolo che rappresenta. Invece di rispondere nel merito su Podere Rota, sposta sul piano personale e partitico la questione, con la grave accusa di “becerismo” rivolta a me e ai territori, insinuando addirittura che tale atteggiamento appartenga ad una certa parte politica".

"Volendo andare oltre all’arroganza e alla maleducazione – continua Chiassai – informo l’Assessore che la contrarietà all’ampliamento di Podere Rota, che rappresenta un divieto espressamente indicato dal piano regionale dei rifiuti vigente, è trasversale alla maggioranza dei Comuni, non solo del Valdarno, ma dell’Assemblea dell’AtoToscana Sud che nel maggio 2019 hanno votato un atto di indirizzo da me presentato per evitare “qualsiasi nuovo ampliamento” dell’impianto, dopo uno sfruttamento intensivo che serve a coprire l’inadempienza sull’autosufficienza impiantistica di Firenze attestandone il fallimento delle politiche regionali sui rifiuti". 

"La Regione – incalza la presidente provinciale – ascolti piuttosto le necessità dei territori prima ancora di preoccuparsi di liquidare come becerismo le legittime posizioni di questi. Del resto fu il suo stesso predecessore, a invitare i territori a formulare proposte alternative valide alla mera dipendenza dalle discariche. Soluzioni che la provincia di Arezzo ha trovato e che a quanto pare disturbano gli interessi economici di Sei Toscana e forse non solo di questa". 

Chiassai puntualizza poi alcune questioni: "È sicuramente vero quanto afferma l’Assessore regionale, in termini di avvio del procedimento in presenza di richieste da parte del proponente, che ricordo non è un privato, ma una società a maggioranza di capitale pubblico. CSA Impianti, il 19 ottobre, ha presentato alla stampa un progetto per la realizzazione di nuovi volumi per lo smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi. Un intervento che occuperà una superficie complessiva di 71.450 metri quadrati, per un investimento di ben 24 milioni di euro che, a loro dire, sono finalizzati solo a garantire l’attività fino al 2024. Un investimento a dir poco cospicuo per un progetto di così breve respiro, e come da loro affermato, non solo per i rifiuti speciali, ma “necessario poiché l’esaurimento dei volumi disponibili della discarica è ormai imminente”. Magari CSAI spera che SEI Toscana, di cui casualmente fa parte, vinca il ricorso contro l’efficientamento di San Zeno, così da giustificare l’ennesimo sfruttamento del paesaggio naturale delle balze per i rifiuti soprattutto di Firenze, come avviene da 30 anni".

"La richiesta che faccio – aggiunge – è quindi quella di conoscere chiaramente ed inconfutabilmente, sia da parte della Provincia, che rappresento, sia da parte dei comuni in ambito ATO che si sono pronunciati contro ogni prosecuzione dell’attività della discarica del Podere Rota, quali siano le effettive volontà della Regione Toscana in materia. Chiediamo di sapere se la Regione intenda realmente difendere nei fatti, più che con le parole, il territorio aretino rispettando le sue stesse direttive che sin dal 2014 richiedono ai territori di attivarsi  per la chiusura delle discariche. C’è o non c’ è questa volontà di far rispettare quanto la Regione ha deliberato? C’è o no la volontà di ascoltare i cittadini che da anni stanno sopportando sulla loro pelle le oltre centomila tonnellate di rifiuti che provengono dalla provincia di Firenze?".

Chiassai torna a difendere il progetto di ampliamento di San Zeno, che "permetterebbe di ridurre in maniera considerevole il volume dei rifiuti da conferire in discarica, rendendo superfluo qualsiasi ampliamento di Podere Rota", e ribadisce come il ricorso di Sei Toscana contro questo progetto sia "interconnesso" con il progetto di ampliamento della discarica. "Non a caso SEI toscana, interessata invece all’ampliamento di Podere Rota, ha subito impugnato con formale ricorso al TAR Toscana sia il provvedimento autorizzatorio su San Zeno della stessa Regione, così come le delibere dell’ ATO del 2019 che si esprimevano favorevolmente all’efficientamento dell’impianto. Un ricorso contro il quale, sia come Provincia di Arezzo che come Comune di Montevarchi, ho inteso costituirmi con ricorso ad audiuvandum come hanno fatto altri comuni. Mi chiedo quale sia la posizione della Regione Toscana al riguardo".

"Mi auguro – conclude la presidente della Provincia – che l’Assessore si esprima chiaramente su i quesiti posti per capire la posizione della Regione e che inizino davvero a preoccuparsi della salute dei territori a partire proprio  della sua “area fiorentina” che non si è mai adeguata alle direttive della Regione e continua a sfruttare il nostro territorio come fosse la loro pattumiera, e non si preoccupi della provincia di Arezzo, che con responsabilità e fattività, ha trovato soluzioni per essere autosufficiente e difendere gli interessi dei cittadini". 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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