L’iniziativa è della Cgil e si svolgerà nella sede dell’Istituto Varchi di Montevarchi, alla presenza di esponenti della Fondazione Caponnetto e del Progetto Liberaci dalle spine
Dopo Arezzo, il progetto “Legalità e territorio” di Spi, Cgil e Flc si sposta in Valdarno. L'appuntamento è per sabato 16 gennaio nell’istituto superiore Benedetto Varchi di Montevarchi. Due ore a confronto con gli studenti, che potranno ascoltare le testimonianze di Renato Scalia e di Maurizio Pascucci. Saranno presenti Alessandro Mugnai, Segretario provinciale Cgil; Elza Poponcini, Coordinamento Donne Spi Cgil; Maurizio Tacconi, Segretario Flc Cgil e Alessandro Gabbrielli della Flc.
Renato Scalia, della Fondazione Caponnetto, è un ex ispettore capo di Polizia e della DIA nonchè ex Segretario regionale del Silp, il sindacato di Polizia della Cgil. La sua testimonianza affronterà il tema della presenza della criminalità e dello stato della legalità nella provincia di Arezzo, cercando di individuare i territori che sono più esposti alle infiltrazioni mafiose e rintracciare la loro connessione con l'ecomafia.
Maurizio Pascucci coordina il Progetto Liberarci dalle Spine a Corleone, che vede coinvolti molti giovani e anziani nella gestione della cucina e nell'importantissima missione di trasmissione di memoria. E' socio della Cooperativa “Lavoro e non solo” di Corleone che gestisce 245 ettari di terre confiscate ai mafiosi corleonesi. Dal 2013 è Presidente dell'Associazione produttori Fior di Corleone, produttori locali che hanno manifestato pubblicamente la loro volontà di riconoscere i diritti dei lavoratori e il valore ambientale delle loro terre.
“La cura della cultura della legalità è sempre più un tratto caratterizzante della misura democratica del nostro paese – commentano Cgil, Spi, Coordinamento Donne e Flc Valdarno – possiamo decidere di non affrontare il tema oppure dedicare spazio risorse e impegno affinché le generazioni future, insieme a quelle che agiscono nel presente, abbiano a loro disposizione strumenti di analisi critica per decifrare il grado di illegalità che oggi è presente nel nostro paese, e soprattutto abbiano strumenti che rendano capaci d’intuire i motivi di questa presenza, la sua evoluzione e il livello di presenza nel nostro territorio regionale, per molti versi ritenuto, a torto, un’isola felice”.
L'iniziativa del sindacato punta quindi a sensibilizzare le nuove generazioni alla cultura del diritto e della legalità nel proprio territorio; a sollecitare la riflessione all'interno della Scuola, come istituzione dedicata alla formazione dei giovani; a promuovere forme di controllo sociale del territorio che favoriscano il continuo monitoraggio delle infiltrazioni mafiose. Alle scuole superiori del Valdarno che parteciperanno al progetto Legalità e Territorio sarà riconosciuto un premio di 1000 euro da destinare ad attività didattiche non curriculari.