Non sta bene ed è ancora in condizioni critiche all’ospedale l’uomo che qualche sera fa ha avuto un incidente in via degli Urbini. La moglie ha inviato una lettera aperta a Valdarnopost mettendo in rilievo due aspetti della vicenda: da una parte la situazione della strada, dall’altra l’intervento dei soccorsi.
“So che non otterrò nulla e non lo faccio per un riscontro di nessun genere, ma vorrei portare alla luce alcuni aspetti di questa vicenda che suscitano molti dubbi in me su come è stata gestita l’intera faccenda. Prima di tutto vorrei fare notare che la strada protagonista dell’accaduto da quando è chiuso il “foro”di Faella ha raddoppiato la viabilità, e soprattutto che il tratto nuovo avendo dimensioni da super strada è sprovvisto dell’adeguata segnaletica e illuminazione, in parole povere è una strada buia da essere un buco nero e non vi è un segnalatore di curve o un catarifrangente adeguato. Le dimensioni della carreggiata e un lungo tratto dritto portano ad assumere una velocità alta non avendo niente che lo impedisca”.
“Il secondo punto che voglio portare alla luce è su come è stato gestito l’incidente, mi sto chiedendo visto la gravità di esso, come mai non è stato chiesto l’intervento del Pegaso avendo a terra un uomo di 34 anni privo di sensi con vomito che ostruiva le vie respiratorie e una testa deformata dall’urto? Visto che viene richiesto per la caduta da un olivo si persone mature o incidenti anche meno gravi. Mi sto domandando se non si è capita la gravità della situazione o è stato solo negligenza? Tutte queste domande so che non porteranno a niente e di sicuro non salveranno mio marito, che ad oggi è tenuto in coma farmacologico con drenaggio ai polmoni per liberarli dal vomito, drenaggio alla testa per defluire il sangue fuoriuscito dall’emorragia e a cui è stato asportato un pezzetto di calotta cranica per fare respirare un cervello gonfiato e in edema per il grosso impatto. E oggi martedì 26 Aprile mio marito è ancora sospeso tra la vita e la morte e io e i suoi familiari siamo in attesa di un miracolo. E mi domando se è stato fatto tutto il possibile per salvarlo”.