Il gruppo di opposizione di Montevarchi chiede che la giustizia si muova in fretta. “Nel frattempo a noi spetta di vigilare rigidamente”. Anche Leonardo Marras, capogruppo Pd in Regione, commenta le notizie relative all’inchiesta e chiede a Enrico Rossi di riferire
Ha già suscitato le prime prese di posizioni politiche, la notizia dell'arresto del Direttore generale di Ato Toscana Sud. Quell'inchiesta riguarda infatti un settore importante e delicato come la gestione dei rifiuti, appaltata nel 2013 a Sei Toscana per tutti i territori della provincia di Arezzo, Siena e Grosseto. Per gli inquirenti però si sarebbe trattato di una gara truccata.
"Siamo garantisti e riteniamo che nessuno sia colpevole prima di un giusto processo", è la premessa del gruppo di opposizione Avanti Montevarchi. "La notizia però è di quelle che turbano l'azione amministrativa e politica. Che i giudici facciano velocemente il loro lavoro e ci dicano cosa è realmente successo. A noi spetta di vigilare, ora più che mai, sul rispetto dei contratti di servizio e l'efficienza del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Fin da domani e con la dovuta consapelozza ci adopereremo affinchè siano utilizzati tutti gli Organi Istituzionali per aumentare le necessarie attivitá di controllo".
Il capogruppo Pd in Regione Toscana, Leonardo Marras, ha chiesto invece a Enrico Rossi di riferire in aula: "Si tratta di ipotesi di reato gravi e pesanti, sulle quali occorre riflettere con piena cognizione di causa. Siamo pienamente garantisti e confidiamo nel lavoro della magistratura. Ci preoccupa l'assenza di presidio su un ente che sovrintende alla gestione di un servizio fondamentale per i cittadini e per questo ho chiesto alla presidenza del Consiglio che il presidente Rossi, nella prossima seduta d’Aula, tenga una comunicazione particolareggiata sulla vicenda e sulle azioni intraprese. Intanto, mi aspetto decisioni imminenti per garantire continuità ed efficienza nel lavoro dell’ente".