La relazione del dipartimento Arpat di Arezzo, intervenuto a Levane in occasione dell’incendio che ha bruciato lo stabilimento Valentino
Emissioni in atmosfera limitate alla zona dell'incendio: è questo, in breve, il risultato emerso dai rilievi e i sopralluoghi effettuati da Arpat in seguito al rogo che ha ridotto in cenere lo stabilimento produttivo della Valentino Shoes Lab di Levane, in via Valiani. Arpat Arezzo ha prodotto una relazione in seguito al suo intervento, attivato dalla Sala Operativa della Protezione Civile della Città Metropolitana di Firenze, nella mattina di venerdì 2 aprile scorso.
"Il personale tecnico reperibile del Dipartimento, appena attivato, si è recato sul posto, verificando che si trattava di un incendio con alte fiamme, gran parte delle quali erano state spente, come riferito dai Vigili del fuoco, tra le 4,30 e le 5 del mattino. Contestualmente è stato contattata la ASL territorialmente competente, nello specifico il Dipartimento di Prevenzione della zona Valdarno, per le dovute valutazioni e azioni conseguenti, indicando anche le eventuali sostanze coinvolte". Due gli aspetti presi in esame: quello relativo alle acque, e quello invece legato alle emissioni in atmosfera.
Nell'immediato, con l'aiuto della Polizia municipale di Bucine, è stato individuato il punto di scolo delle acque piovane dei piazzali, che coinfluiscono nel Borro di Caposelvi, che a sua volta si immette nel torrente Ambra, affluente dell'Arno. I tecnici Arpat hanno verificato che vicino allo scarico "le acque presentavano una lieve colorazione anomala, riconducibile verosimilmente all’evento", e quindi connessa all'incendio in corso, e che "comunque, il corso d’acqua era caratterizzato da una discreta portata. A pochi metri dall’evento il fenomeno non era più osservabile", hanno rilevato i tecnici di Arpat, circoscrivendo dunque l'impatto dell'incendio alla zona immediatamente vicina allo stabilimento.
Per quanto riguarda invece l'emissione nell'aria, Arpat spiega che "è stato attivato il Settore specialistico di Modellistica previsionale per la valutazione delle ricadute delle emissioni generate dall’incendio": al momento del rogo, nella notte tra il 1° e il 2 aprile, i venti erano deboli e questo ha permesso di limitare l'espandersi non solo delle fiamme, ma anche delle emissioni legate all'incendio.
"Considerato che nella zona, durante la fase iniziale dell’incendio, il vento è risultato piuttosto modesto – spiega Arpat – le aree di ricaduta delle sostanze rilasciate in atmosfera maggiormente interessate sono risultate quelle comprese in un settore fino a 300 metri dallo stabilimento Valentino shoes"