23, Dicembre, 2024

Inaugurazione del nuovo argine del fiume ad Ambra: “Un progetto fondamentale per proteggere il paese”

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Taglio del nastro questa mattina per il completamento dei lavori di riassetto delle sponde e di realizzazione di un argine di riparo nel fiume Ambra per la messa in sicurezza della frazione. Un progetto curato dalla Provincia d’Arezzo e realizzato in un anno

"Un progetto indispensabile per la messa in sicurezza della frazione di Ambra". Sabato mattina taglio del nastro per il nuovo argine realizzato insieme al riassetto delle sponde: un piano curato dalla Provincia d'Arezzo per un valore di circa 800.000 euro, finanziati in parte dall'ente provinciale e per gran parte dal fondo della Regione Toscana.

Un'opera che si collega alla cassa d'espansione di recente realizzazione per proteggere l'abitato in caso di piene dell'Ambra: gli interventi sono iniziati un anno fa. "Sono opere importanti per la difesa del suolo e anche per la sicurezza di coloro che stanno più a valle" – ha sottolineato Roberto Vasai, presidente della Provincia – "Un grazie ai tecnici, alla ditta e a tutti coloro che hanno reso possibile la sua realizzazione, compresa la disponibilità dei cittadini che hanno capito l'importanza di arginature e casse d'espansione per la loro sicurezza e anche per usufruirne".

 

Sulla sommità dell'argine, infatti, è stato realizzato un camminamento sia come punto per vigilare e per la manutenzione, sia come ulteriore tratto del percorso della Ciclabile della Valdambra che unisce Levane a Castelnuovo Berardenga. "Con questo progetto abbiamo restituito ad Ambra la sicurezza e la voglia di riappropiarsi del fiume, per viverlo anche in maniera positiva, non svederlo solo come possibile pericolo per allagamenti", ha sottolineato l'ex assessore provinciale Antonio Perferi, presente al taglio del nastro insieme all'ingegnere responsabile Leandro Radicchi.

I lavori hanno interessato il tratto tra il ponte della Provinciale 540 fino a valle del Mulino del Ponte, conosciuto anche come Ponte Bichi, per una lunghezza di circa 700 metri e la messa in opera di scogliere di massi ciclopici a protezione delle sponde sinistra e destra, danneggiate durante l'ultimo evento di piena. Inoltre, dove non è stato possibile realizzare argini in terra, sono stati effettuati muri in cemento armato rivestiti in pietra per una lunghezza totale di 110 metri. Ultimo tassello mancante è una breve passerella di realizzazione comunale per unire due sponde del camminamento separate dalla foce di un piccolo torrente.

"Un ringraziamento a nome non solo dell'amministrazione, ma di tutti i nostri cittadini: a noi ora il dovere di prendere in carico e di mantenere ciò che è stato costruito con impegno e fatica. un grazie anche a chi ci ha preceduto" – le parole del sindaco di Bucine Pietro Tanzini – "Sappiamo che il rischio zero per la prevenzione delle alluvioni non si può raggiugnere, ma speriamo di riuscire a contenerlo al massimo". Al taglio del nastro presente anche il consigliere regionale Valentina Vadi.

 

Articoli correlati