Dall’inizio di questa settimana il Museo Masaccio di Cascia di Reggello non ha più fra i suoi capolavori il Trittico di San Giovenale: l’opera, considerata la prima conosciuta di Masaccio ma anche la prima dell’arte nuova del Rinascimento, è infatti partita per un prestito in direzione di Firenze, al Museo di San Marco, per la grande mostra sul Beato Angelico.
Si tratta di un prestito temporaneo, sottolineano dal Museo reggellese, che rappresenta non solo un’occasione di condivisione culturale, ma anche un dialogo tra musei, territori e storie intrecciate. La mostra fiorentina si svolgerà da domani, 26 settembre, e fino al 25 gennaio prossimi. L’annuncio è arrivato in questi giorni da Lucia Bencistà, storica dell’arte e coordinatrice scientifica del Sistema museale Chianti Valdarno, e da Maria Italia Lanzarini, curatrice del Museo Masaccio, che hanno lavorato con cura e dedizione per preparare il viaggio dell’opera, rispettando ogni dettaglio conservativo e logistico.
Con questa mostra, Firenze celebra il Beato Angelico con un doppio appuntamento a Palazzo Strozzi e al Museo di San Marco a Firenze: l’esposizione dedicata all’artista simbolo dell’arte del Quattrocento affronta attraverso oltre 140 opere la produzione, lo sviluppo e l’influenza dell’arte di Beato Angelico e i suoi rapporti con pittori quali Lorenzo Monaco, Masaccio, Filippo Lippi e scultori come Lorenzo Ghiberti, Michelozzo e Luca della Robbia. Le opere, tra dipinti, disegni e sculture, arrivano tra gli altri da Louvre, Gemäldegalerie di Berlino, Metropolitan Museum of Art di New York, National Gallery di Washington, i Musei Vaticani, la Alte Pinakothek di Monaco, il Rijksmuseum di Amsterdam.
E appunto anche il Museo Masaccio di Reggello: in queste immagini ecco il Trittico di San Giovenale, già collocato vicino al Trittico di San Pietro Martire del Beato Angelico.
In cambio, il Museo di San Marco ha inviato a Cascia due opere che saranno esposte in prestito durante il periodo della mostra fiorentina; ed è stata collocata anche una copia del Trittico di San Giovenale, che in questo periodo permetterà comunque al visitatore di osservare l’opera all’interno del contesto del ‘suo’ museo.
Le immagini sono pubblicate sulla pagina facebook del Museo Masaccio