26, Giugno, 2024

Il Molino Benini spegne cento candeline, Confartigianato consegna una medaglia allo storico mulino

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L’impresa ha recentemente raggiunto un secolo di attività. A consegnare il riconoscimento è stato Maurizio Baldi, presidente di Confartigianato Valdarno

Una storia lunga cento anni per il Molino Benini, l'azienda di Bucine ha raggiunto un vero e proprio record di longevità che gli è valso una medaglia commemorativa. A consegnarla è stato Maurizio Baldi di Confartigianato Imprese, presidente di vallata del Valdarno.

Il Molino Benini ha anche un altro conseguimento al proprio attivo: il suo titolare, Giulio Benini, il 18 settembre 1947 fu tra i primi imprenditori a dar vita a Confartigianato Arezzo e ne divenne presidente. Oggi l'attività è portata avanti dai figli di Giulio: i fratelli Andrea e Lucia Benini. Grazie ad un appassionato lavoro di restauro la famiglia Benini, oltre ad introdurre le nuove tecnologie, ha mantenuto in attività anche l'antica gora e la macina a pietra acquistata nel 2019 dal nonno Vittorio che veniva azionata dal fiume Ambra. Il mulino però è molto più antico e conta una lunghissima storia, plurisecolare.

Oggi il Molino Benini unisce tecnologia, innovazione e avanguardia, ma anche tradizione e recupero degli antichi grani, nella consapevolezza che è proprio dal passato che nascono le radici del futuro.

"Abbiamo voluto conservare i gesti e il sapere antichi – sottolineano i proprietari – una produzione che tenga conto della gratificazione umana che deve toccare ciò che produce, annusarlo e sentire rumori che sappiano raccontare storie. È per questo che molte scolaresche della zona e non solo ci vengono a far visita proprio perché, qui, si respira un'aria d'altri tempi, anzi, il tempo sembra essersi fermato. Nei lavori di restauro abbiamo cercato di mantenere inalterate le peculiarità originali, così come la gestualità oltre alle lavorazioni, siamo tornati a produrre cultura e ritroviamo la storia della terra, ma non per farne scienza dell'antico, memoria di un tempo perduto, quanto per fare prodotti sani, che poi diventano la materia prima per le nostre tavole."

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