Taglio del nastro presso l’Auditorium del Museo Mine nell’antico borgo di Castelnuovo dei Sabbioni per la mostra di pittura dedicata alla vita e alle opere di Roberto Mini. Hanno partecipato anche alcuni studenti dell’Istituto Comprensivo “Dante Alighieri”
Viaggio nella pittura ma anche nella storia di Cavriglia, delle miniere, del lavoro e dell'umanità della gente. Con questo spirito è stata inaugurata nell'Auditorium del Museo Mine, nel vecchio borgo di Castelnuovo dei Sabbioni, la mostra dedicata alla vita e alle opere di Roberto Mini. Presenti anche alcuni studenti dell'Istituto Comprensivo “Dante Alighieri”.
La mostra di pittura “Il grande viaggio” è nata per volontà dell'amministrazione comunale di Cavriglia affinché l'arte espressa da Roberto Mini, cavrigliese, possa essere trasmessa anche alle nuove generazioni.
Il dipinto che ha ispirato l'esposizione è un quadro che racconta il dramma assoluto della Shoah con disarmante semplicità e fortissimo impatto, senza però mai perdere la speranza. La mostra resterà aperta ad ingresso gratuito negli orari di apertura del Museo Mine fino al prossimo 9 marzo.
“Cavriglia è profondamente grata a quest'uomo mite dagli occhi accesi nato nel profondo delle miniere – ha affermato l'assessore alla Cultura Filippo Boni – in un luogo che oggi non esiste più e che ha navigato anni duri e complessi del '900, con l'eleganza interiore di un santo e gli occhi di un bambino. Roberto oggi, lontano da Facebook, dalla ribalta delle cronache e dagli allori delle visibilità fatue, in silenzio continua a vergare le sue tele in un garage di cemento armato sotto terra della sua Santa Barbara, dove non conserva oggetti desueti, bottiglie di vino o vecchi fucili da caccia, ma solo colori, pennelli, la storia della sua vita e tanta poesia, quasi andasse a cercare quelle antiche profondità della terra da cui lui stesso proviene, le gallerie. Quest'uomo restituisce alla gente di Cavriglia e del Valdarno, la riprova vivente che dal nero della lignite, è nata anche la scintilla altissima dell'arte, che ci proietta in un futuro oggi forse incerto, ma sicuramente, grazie a lui, luminoso".