03, Dicembre, 2024

“Il coraggio di denunciare”: a Faella inaugurato il punto di ascolto per donne vittime di violenza

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È stata proprio la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il 25 novembre, il momento scelto a Faella per inaugurare il punto di ascolto “Il coraggio di denunciare” per donne vittime di violenza. Nato dalla co-progettazione tra l’Amministrazione comunale e l’Associazione Eva con Eva, il punto d’ascolto rappresenta un primo accesso per entrate in contatto le volontarie che possono assistere in modo gratuito, attraverso colloqui e sostegno psicologico e legale, le donne vittime di violenza.

Il punto di ascolto, situato nei locali comunali a fianco della scuola primaria di Faella in via Vittorio Emanuele, è stato fortemente voluto dall’Amministrazione comunale, come hanno ricordato il sindaco Rossi, l’assessore Gagliardi e la consigliera Innocenti. Tra l’altro l’Associazione Eva con Eva da anni opera all’interno dell’Istituto Don Lorenzo Milani del Comune di Castelfranco Piandiscò, per intraprendere campagne di sensibilizzazione contro il fenomeno della violenza e sostenere le ragazze e i ragazzi nel riconoscerla e identificarla.

Per chiedere aiuto si può chiamare il numero 3931881810, riferimento per il punto di ascolto di Faella. L’associazione Eva con Eva è invece a Montevarchi, per le emergenze è attivo il numero 3475531781. Gli orari di apertura dello sportello sono il lunedì dalle 9.30 alle 12 e il mercoledì dalle 16.30 alle 19. 

Ha detto il sindaco Michele Rossi: “Oggi è una Giornata fondamentale, purtroppo la violenza sulle donne è un tema sempre più stringente in Italia, dove in undici mesi sono quasi cento le donne uccise dalla violenza di genere. Dobbiamo intervenire con azioni concrete: l’apertura del punto di ascolto a Faella è una di queste azioni. Qui troveranno una risposta le donne che subiscono violenza non solo fisica, ma anche psicologica. E dobbiamo essere pronti a intervenire in tutte le situazioni che favoriscono questo tipo di violenza, a partire dalle disuguaglianze sociali”.

Ha aggiunto l’assessore Orietta Gagliardi: “I dati dell’Osservatorio regionale sono allarmanti: 4.500 accessi ai centri antiviolenza in un anno. Con l’associazione ‘Eva con Eva’ già da anni il comune di Castelfranco Piandiscò collaborava con un progetto di sensibilizzazione nelle scuole. Questo è un passo avanti, ora apriamo un punto di ascolto per le donne che hanno bisogno di chiedere aiuto”.

Spiega la consigliera Stefania Innocenti, che si è spesa in prima persona per arrivare all’apertura: “Il punto di ascolto nasce per ricevere le donne che sono in difficoltà, ci occuperemo del primo accesso, e poi le accompagneremo allo sportello di Eva con Eva che è a Montevarchi. Personalmente mi sono impegnata per anni per arrivare a questo obiettivo: mi auguro che siano in poche ad averne bisogno, ma almeno noi ci siamo, per qualsiasi cosa”.

Spiega Primetta Banchetti, presidente dell’associazione ‘Eva con Eva’: “Ringraziamo l’Amministrazione di Castelfranco Piandiscò perché siamo riusciti a raggiungere questo obiettivo sul quale lavoravamo da anni. Noi siamo sul territorio valdarnese da 16 anni, abbiamo la nostra sede a Montevarchi: siamo un gruppo di volontarie, una associazione che si occupa di accogliere le donne vittime di violenza, con il supporto di professioniste sia legali che psicologhe che accompagnano la donna nel percorso per uscire dalla violenza. Abbiamo già un punto di ascolto a Bucine, e quello a Faella è come un altro faro acceso per tutte le donne che non sanno a chi rivolgersi”.

L’associazione lavora da dieci anni anche nelle scuole, per la prevenzione: e la presidente Banchetti racconta: “Andiamo sia nelle scuole superiori, sia nelle classi terze della scuola media. Saremo a incontrare i ragazzi di Castelfranco, Pian di Scò e Faella da metà gennaio in poi. Proprio stamani abbiamo incontrato dei ragazzi a Bucine: e una ragazzina ci parlava del fatto che il suo fidanzatino le controlla il telefono, per lei era un segno di interesse. Ecco: parliamone. La violenza ha tante sfaccettature, e dobbiamo parlarne. L’asticella si sta spostando proprio verso i giovani, e noi vogliamo fare la nostra parte”.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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