Accordo a Loro tra Consorzio e Unioni del comprensorio, tra cui quella del Pratomagno: collaborazione per la difesa idraulica dei territori. Il presidente Paolo Tamburini: “Intesa importante per la gestione del territorio, la manutenzione del reticolo idraulico, la difesa dal dissesto e la prevenzione del rischio idrogeologico”
La riforma del sistema della bonifica in Toscana mette un altro pezzo al suo posto: l'individuazione delle Unioni dei comuni come operatori sul territorio. Quegli enti che, come l'Unione dei comuni del Pratomagno per il Valdarno, erano stati i gestori della bonifica fino allo scorso anno, dopo la nascita dei nuovi Consorzi tornano ad avere un compito specifico, che li rende soggetti privilegiati per conoscere le esigenze del territorio, oltre che per attuare gli interventi.
In sostanza: il Consorzio di Bonifica Alto Valdarno sarà l'ente di programmazione, che detterà tempi e coordinerà gli interventi di bonifica; le Unioni dei comuni del territorio di riferimento, fra cui quella del Pratomagno, saranno consultate per conoscere le esigenze del territorio, e collaboreranno anche alla realizzazione dei progetti. In questo modo, si punta a rendere più efficaci e pronti gli interventi e veloce il trasferimento delle risorse per realizzarli.
L'accordo è stato raggiunto qualche giorno fa durante un incontro che si è tenuto a Loro, tra il Consorzio, le Unioni dei Comuni, Urbat e Uncem. "Si tratta di un accordo molto importante per la gestione del territorio e per la manutenzione del reticolo idrogeologico in chiave si difesa dal dissesto idrogeologico", ha commentato il presidente del Consorzio, Paolo Tamburini.
"Un accordo che va nel solco della nuova legge regionale che configura le Unioni dei Comuni come operatori del Consorzio nei territori di loro pertinenza, definendo ruoli, strategie operative e linee di azione per rendere il nostro sistema della bonifica sempre più efficiente", ha spiegato Enzo Cacioli, consigliere delegato alla bonifica dell’Unione dei Comuni del Pratomagno nonché sindaco di Castelfranco Piandiscò.
Nell'incontro al quale erano presenti anche Mauro Tarchi e Edoardo Fornaciari di Uncem Toscana e il presidente di Urbat, Marco Bottino, oltre alpresidente Paolo Tamburini e al direttore generale del Consorzio 2 Alto Valdarno Francesco Lisi, sono state tracciate le linee operative per rendere più efficiente il sistema della bonifica regolando i rapporti tra Consorzio e Unione dei Comuni dal 2015, in base a quanto predisposto dalla giunta regionale. L'accordo verrà sviluppato a livello regionale da Urbat e Uncem per tutti i Consorzi e le Unioni dei Comuni tenendo conto delle peculiarità e delle singole esigenze per meglio gestire l’attività di bonifica; ma anche della riallocazione delle competenze fino ad oggi in carico alle Province.
L'accordo, nell’ambito dell’indirizzo dettato dalla Legge Regionale di riforma del sistema della bonifica toscana, prevede il coordinamento degli interventi di bonifica da parte del Consorzio con una tempistica e una priorità che tengano conto delle esigenze dei singoli territori. Scelte che saranno condivise con le Unioni dei Comuni in modo da rendere più efficaci e pronti gli interventi e veloce il trasferimento delle risorse per realizzarli.
"Al tempo stesso – conclude Tamburini – noi, Uncem e Comuni avvieremo un’azione congiunta verso la Provincia di Arezzo per superare il divieto di esecuzione degli interventi di manutenzione sui corsi d’acqua imposto dal 1 marzo al 30 giugno peraltro senza arrecare danno alla fauna selvatica, un periodo ideale per le attività di bonifica e che sta creando una riduzione dei tempi operativi che dà luogo a slittamenti per l’esecuzione degli interventi anche da un anno all’altro con evidente aumento del rischio idraulico ed idrogeologico per le persone e le cose".