Il comune di Bucine abbandona l’Unione dei comuni Dei Tre Colli: il recesso dall’ente, costituito con Pergine e Laterina nel 2012, è stato approvato martedì sera durante la seduta di consiglio. “Ha portato a un sovraccarico delle procedure e nessun risparmio economico. Inutile insistere su un percorso che non genera più buoni risultati”, ha commentato il sindaco
È giunta al termine l’esperienza dell’Unione dei comuni Dei Tre Colli per il comune di Bucine: il consiglio comunale di martedì sera ha approvato la delibera per il recesso dell’amministrazione dall’ente costituito nel 2012 insieme a Laterina e Pergine. È stato il sindaco Pietro Tanzini a spiegare le motivazioni che hanno portato all’uscita in modo graduale, già con il ritiro della funzione del sociale e quella scolastica dalla gestione comune.
“Tre sono i motivi principali: prima di tutto, quello che doveva essere un elemento di snellimento ha portato invece al sovraccarico di procedure, addirittura con doppi bilanci” – ha illustrato il primo cittadino – “Lo stesso dal punto di vista economico: non c’è stato un risparmio, ma abbiamo fatto pari con le risorse, contando poi il tempo in più che il personale ha dovuto impiegare per l’Unione. Infine, il fatto che a oggi è necessario guardare a un percorso più ampio e non chiuso a tre comuni così piccoli, ma una valutazione di servizi a livello di distretto”.
“La modifica apportata nei mesi scorsi all’articolo 57 dello Statuto dell’Unione su modalità e tempi di recesso ha preceduto la chiusura dell'esperienza: una variazione comunque votata dai tutti i consigli comunali dei tre comuni aderenti”, ha sottolineato Tanzini. Adesso, come annunciato nella seduta, si apre la fase di liquidazione. “Io non condanno o accuso nessuno sulla scelta di intraprendere questo percorso di Unione, perché tre anni fa la situazione era diversa da oggi e si era rivelata la scelta più giusta e conveniente. Adesso però è inutile insistere su un percorso che non sta generando buoni risultati”.
"Come noi, anche altre realtà simili nella nostra regione stanno arrivando a questo punto di recesso", ha aggiunto il sindaco. I primi segnali di difficoltà nel cammino dell'Unione erano emersi già durante l'anno, confermati anche dalle parole del Presidente dell'ente e sindaco di Pergine Simona Neri che aveva parlato di una fase di riflessione e discussione delle prospettive future.
Il punto all’ordine del giorno è stato votato favorevolmente dai consiglieri di maggioranza e della lista di opposizione TerraNostra, mentre si sono astenuti i due membri del Movimento 5 Stelle. “La nostra è un’astensione contemplativa, in attesa di vedere i risultati di una nuova fase di programmazione del futuro e valorizzazione del territorio. È necessario agire più velocemente e magari con le convenzioni”, ha commentato il capogruppo Luca Zampi.
“Nel 2012 era una grande opportunità e adesso, dopo soli tre anni, l’Unione è diventata un peso: sarebbe meglio riflettere maggiormente sulle decisioni che si prendono” – ha dichiarato Felice Torzini, capogruppo di TerraNostra – “I frutti di questo ente ormai sono zero, ma questa retromarcia rappresenta un esempio di non consonanza tra le amministrazioni”. La delibera, quindi, è passata con 14 voti favorevoli e due astenuti.