La mozione è stata presentata dal Movimento 5 Stelle
Approvata all’unanimità la mozione proposta dal Movimento 5 Stelle che introdurrà il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche a San Giovanni Valdarno.
“Siamo orgogliosi di aver promosso la realizzazione del Peba anche nel nostro ente comunale – sottolinea il firmatario della mozione Tommaso Pierazzi – Le barriere architettoniche costituiscono un grave ostacolo al diritto ad una vita indipendente andando a ledere proprio quel principio delle pari opportunità sancito nei primi articoli della nostra Costituzione, con ricadute negative in termini di inclusione sociale, economica e lavorativa".
“Abbiamo apprezzato l’emendamento della maggioranza – prosegue Pierazzi – perché ha dimostrato una condivisa sensibilità all’argomento, così come l’unanimità di tutto il consiglio comunale al momento della votazione. Siamo altresì consapevoli che l’ente Sangiovannese versi in gravi situazioni finanziarie e che non sia sempre semplice la scelta delle priorità, ma le recenti variazioni al Bilancio di Previsione discusse in Aula dimostrano che se c’è volontà politica si può fare molto in tal senso”.
“Durante l’esposizione ho ricordato che già nel Piano Urbanistico del 2005 si individuava i primi interventi da fare, ma da allora pochissimo è stato portato a termine, trincerandosi sempre sulle poche disponibilità nelle casse comunali. Abbiamo ricordato al Sindaco e alla Giunta l’importanza di intraprendere soprattutto con le associazioni interessate un dialogo costante al fine di individuare proprio quelle priorità alle quali facevamo riferimento. E proprio in tal senso abbiamo suggerito un primo obiettivo che potrebbe essere ripensare il passaggio pedonale in Viale Gramsci, una via spesso di difficile percorrenza anche per chi non ha nessun impedimento motorio, ma “arteria” fondamentale per la città con scuole, negozi e associazioni lì ubicate. Domenica 6 ottobre sarà la 17° Giornata nazionale per l’abbattimento delle barriere architettoniche e noi crediamo che San Giovanni Valdarno non poteva onorare in modo più significativo tale ricorrenza".