La mostra si terrà da sabato 2 settembre, nell’ambito delle Festività del Perdono, fino al 24 in Palazzo Pretorio
La storia degli ex Comuni di Figline e Incisa Valdarno dal 1945 alla loro fusione in un unico ente nel gennaio 2014: è lo scopo della mostra, promossa dalla Presidenza del consiglio comunale di Figline e Incisa Valdarno, dal titolo “Il Comune e la sua Comunità. Viaggio nella storia di Figline e Incisa dal dopoguerra al Comune unico” che rimarrà aperta da sabato 2 a domenica 24 settembre in Palazzo Pretorio.
"Si tratta di un viaggio alla scoperta dei momenti più esemplari della storia di entrambi i capoluoghi della città, che passa attraverso una serie di scatti fotografici di luoghi, amministratori e cittadini, immortalati principalmente durante la partecipazione a eventi o manifestazioni collettivi. In mostra anche qualche documento storico, come una rivista elettorale del 1951, dove l’allora Sindaco di Incisa, Silvano Tesi, racconta ai suoi cittadini il suo piano per la ricostruzione".
Tutte le foto provengono dagli archivi del Comune, dal Circolo fotografico Arno, e dalle sezione Anpi e Pci di Figline. A selezionarle e ad organizzare l’esposizione è stata Cristina Bonechi, dell’ufficio partecipazione del Comune, l’allestimento è stato curato da Marco Rossi mentre Silvano Monchi, del Circolo fotografico Arno, si è occupato del restauro e della stampa delle immagini.
L'inaugurazione si terrà sabato 2 settembre, alle 17.30, nella sala Egisto Sarri del Palazzo Pretorio. Interverranno la presidente del consiglio comunale, Cristina Simoni, il sindaco Giulia Mugnai ed Eugenio Giani, Presidente del consiglio regionale della Toscana.
“Attraverso la realizzazione di questa mostra – ha spiegato la presidente del Consiglio comunale, Cristina Simoni – vogliamo rendere omaggio alla storia dei nostri capoluoghi e ai cittadini del passato e del presente. Sono loro, infatti, ad essere sia i protagonisti che i destinatari dell’esposizione fotografica, perché è a loro che le Amministrazioni e, più in generale, le Istituzioni devono dedicare le loro azioni, per contribuire a mantenere vivo il senso di unione e coesione caratteristico di ogni comunità. Ringrazio quindi dipendenti e associazioni del territorio che ci hanno aiutato a ripercorrere la storia di Figline e Incisa e a rendere possibile questa installazione, attraverso un accurato lavoro di ricerca, selezione e restauro”.