11, Agosto, 2024

Il Centro Medico Avanzato di Figline fa scuola: la Regione pronta a sperimentare nuovi ambulatori di intervento rapido, i Pir

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Saranno attivati da ottobre, in diverse zone della Toscana, i Pir, presidi di intervento rapido: si tratta di ambulatori chiamati a garantire un nuovo servizio di presa in carico tempestiva dei cittadini che presentano problemi di natura non grave, ma che richiedono un intervento sanitario rapido. Diventeranno quindi, in alcuni casi, alternative ai pronto soccorso, e comunque serviranno ad intercettare alcuni dei casi più lievi che invece normalmente finiscono proprio in pronto soccorso, allungando i tempi di attesa. A maggio l’Asl Toscana Centro era stata incaricata di progettare l’architettura del nuovo servizio e il progetto ora è pronto, approvato dalla giunta regionale.

Saranno di tre tipi, ovvero tutti i modelli di cui si discute oggi Italia. Saranno sperimentati a partire da ottobre per sei mesi e saranno un pezzo importante del nuovo modello di assistenza territoriale che la Toscana sta mettendo a terra. All’interno opereranno medici delle continuità assistenziale e infermieri, in rete con il personale del dipartimento emergenza urgenza del presidio ospedaliero e medici del dipartimento cure primarie, in collaborazione con i medici di medicina generale: medici e infermieri che nei Pir avranno a disposizione un’adeguata strumentazione, apparecchi per la misurazione dei valori di emoglobina, glicemia, elettroliti ed altri valori del sangue ad esempio, strumenti per test rapidi, farmaci, un elettrocardiografo connesso in rete e un ecografo.

Le tre tipologie di Pir saranno: ambulatori ‘da città’, aperti per dodici ore al giorno, che saranno attivi presso le Case di comunità dei centri più popolati e dove l’accesso avverrà attraverso il medico di famiglia o l’116117; strutture pensate per i presidi sanitari di territori meno popolati e con minor offerta di servizi o a maggior rischio di carenza di medici di medicina generale, dove si potrà accedere direttamente, attraverso i medici di famiglia o l’116117; saranno testati anche gli ambulatori che si intende attivare in prossimità dei pronto soccorso.

Per il primo tipo di Pir la sperimentazione avverrà ad Empoli presso la Casa di comunità Gino Strada, a Prato presso la Casa di comunità Centro Est, a Pistoia presso la Casa di comunità “Il Ceppo” e a Firenze presso la Casa di comunità delle Piagge. Per testare i Pir di secondo tipo è stato scelto il Centro Medico Avanzato che da un anno è già attivo a Figline, presso il Serristori. Il terzo tipo di ambulatorio dove condurre la sperimentazione troverà sede presso l’ospedale Torregalli tra Firenze e Scandicci.

I Pir territoriali avranno la funzione di garantire l’accessibilità e la tempestività delle cure, ma anche la continuità dei percorsi assistenziali. Aiuteranno la presa in carico, con un effetto a cascata, non marginale dunque, sui pronto soccorso degli ospedali. Il 40-42% degli accessi ai pronto soccorso toscani, ricorda il responsabile della direzione sanitaria Federico Gelli, riguarda infatti proprio i codici minori, di cui la metà è costituita da persone che si autopresentano.

Ma di quali casi, concretamente, si prenderanno carico? Ad esempio di otiti, sinusite, stipsi e diarrea, riacutizzazioni di malati cronici, ferite superficiali non da saturare, rimozione di punti di un precedente intervento, crisi di panico, abrasioni, dolori muscolari e scheletrici, distorsioni del piede o fratture del dito, contusioni, torcicollo o punture di insetti. Si dovrà invece andare al pronto soccorso per dolori al torace, difficoltà acute nella respirazione, mal di testa intenso e inusuale come per qualsiasi sintomo riconducibile ad un disturbo neurologico acuto.

“Questi ambulatori – sottolinea il presidente Giani – saranno un po’ la nuova frontiera per la patologia acuta del cittadino, che, in caso di codici minori, anziché rimanere in coda per ore e ore al pronto soccorso, con i casi più gravi che giustamente hanno precedenza, potrà più velocemente essere curato. Una volta a regime – aggiunge – considereremo la possibilità di replicare l’esperienza in altri territori”.

“Abbiamo deciso di sperimentare tutti i modelli in questo momento al centro del dibattito italiano per arrivare a definirne uno toscano – spiega l’assessore alla sanità Bezzini -. Ci saranno dunque strutture dove si entrerà su indirizzo del medico di famiglia o dell’116117 e altre con accesso diretto. Si tratta di ambulatori per emergenze non gravi e non critiche, uno strumento per migliorare la presa in carico dei pazienti ma anche un tentativo di alleggerire la pressione sui pronto soccorso”.

Il 116117 è il nuovo numero che la Regione attiverà tra qualche settimana per richiedere assistenza e consigli non urgenti, e per chiamare la guardia medica o servizio di continuità assistenziale; un numero unico gratuito, raggiungibile nel giro di pochi mesi dall’intera Toscana attraverso fisso o cellulare e che dovrà essere digitato per le cure non urgenti. Sarà attivato per prima, dal 16 settembre, nella città metropolitana di Firenze e le province di Prato e Pistoia. Dal 21 ottobre entrerà in funzione anche nelle province di Arezzo, Grosseto e Siena per poi essere attivo dal 18 novembre pure nelle province di Livorno, Lucca, Massa Carrara e Pisa. Dall’altro capo del telefono risponderanno operatori competenti o medici qualificati: quasi duecento le linee che saranno attive in contemporanea.

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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