05, Luglio, 2024

“Il buon lavoro contro la contraffazione”: convegno della Cgil all’Isis Valdarno

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Il convegno è organizzato dalla confederazione e dalla Filctem Cgil in collaborazione con l’istituto Isis di San Giovanni. Appuntamento alle 10.00 presso la sede dell’istituto professionale Marconi in via Trieste a San Giovanni. Interverranno parlamentari, rappresentanti della scuola e dell’Università, dirigenti dei sindacati e delle categorie economiche

"Il buon lavoro contro la contraffazione": è il tema del convegno organizzato dalla Cgil martedì 22 marzo dalle 10.00 alle 13.00 nei locali dell'istituto professionale Marconi. Interverranno parlamentari, rappresentanti della scuola e dell'Università, dirigenti dei sindacati e delle categorie economiche.

I saluti introduttivi saranno del dirigente scolastico Lorenzo Pierazzi e del dirigente provinciale Filctem, Gabriele Innocenti. Seguiranno gli interventi di Riccardo De Pol, della Valentino Spa ("La sostenibilità del sistema moda"), Aldo Cappetti, Presidente Federmoda Cna ("Redistribuire la ricchezza nella filiera e nei territori di produzione"),  un rappresentante della Guardia di Finanza, l'onorevole Marco Donati, della Commissione d'inchiesta su pirateria e contraffazione, Franco Baccani, Presidente osservatorio contraffazione della Camera di commercio di Firenze ("La contraffazione in Toscana"). Le conclusioni della prima parte della giornata saranno di Gianna Fracassi, della Segreteria nazionale Cgil mentre la sessione sarà presieduta da Marisa Grilli, Segretaria provinciale Filctem Cgil. Il convegno si concluderà con una tavola rotonda alla quale parteciperanno Emilio Miceli, Segretario nazionale Filctem, Patrizia Macchione, responsabile area vigilanza DTL Arezzo e Franco Baccani. Il confronto sarà moderato da Veronica Redini, docente di  antropologia presso le Università di Firenze, Modena e Reggio Emilia.

“L’illegalità sta diventando una vera e propria emergenza – commenta Gabriele Innocenti. Capace, se non interverranno soluzioni, di compromettere il futuro economico del Valdarno. Il problema si sta diffondendo, in modo particolare, nel settore della moda. Quindi calzature e confezioni. Il perno del meccanismo è quello dell’esternalizzazione di intere fasi di lavorazione. Da questo punto di vista non registriamo nulla di nuovo ma una diversa fase dello stesso ciclo. Negli anni Novanta assistemmo alla delocalizzazione verso i paesi dell’Europa dell’est. Poi ci fu una nuova reinternalizzazione. Adesso la crisi sta creando un nuovo ciclo ma dai contorni molti più pericolosi che nel passato quando le imprese potevano creare un’azienda satellite sul nostro territorio per svolgere alcune fasi”.

“Sono ormai  diffusi laboratori, spesso gestiti da lavoratori e imprenditori di origine straniera, nei quali contratti, salari regolari, sicurezza nel lavoro sono spesso sconosciuti – commenta Alessandro Mugnai, Segretario provinciale Cgil – Le imprese committenti dichiarano di affidare le commesse ad imprese regolari. E, ovviamente, non potrebbe essere altrimenti. Ma, a questo punto, sono necessari maggior controlli anche da parte degli organismi istituzionali e ispettivi. Sono in gioco il rispetto dei diritti dei lavoratori, la tutela della salute, la garanzia della leale concorrenza tra le imprese”.

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