Il caso dell’Incoronazione della Vergine sta facendo discutere in questi giorni: l’opera si trova infatti in una Villa di proprietà della Regione, ma non accessibile al pubblico. Quell’olio su tela di fine ‘400 fu commissionato a Botticelli da Montevarchi, dove rimase almeno fino all’inizio dell’800
C'è un'opera di Botticelli, una "Incoronazione della Vergine", che si trova custodita da alcuni anni a Villa La Quiete, immobile fiorentino prima dell'Università, poi passato in proprietà alla Regione. Ma quell'olio su tela, realizzato a fine 1400, non è visibile al pubblico, al pari di altre opere che si trovano nello stesso magazzino: ed è un caso sollevato in questi giorni da La Nazione, che sta facendo molto discutere.
In pochi sanno che, però, quell'opera fu commissionata a Montevarchi, dove rimase per molto tempo. "Eseguita per Montevarchi, la tavola è specchio del percorso botticelliano maturato nel clima turbato della Firenze di fine secolo", si legge nel catalogo "Denaro e Bellezza". E di questa vicenda aveva parlato, a novembre scorso, anche la dotoressa Cristina Acidini, che fino al 2014 è stata Sovrintendente al Polo Museale di Firenze, durante una conferenza dal titolo "Botticelli tardo e un'ipotesi di committenza medicea" all'Accademia del Poggio.
Originariamente, il dipinto fu collocato nella chiesa di San Lodovico, l'attuale chiesa di Sant’Andrea a Cennano: poi l’opera fu sequestrata alla chiesa montevarchina durante le soppressioni napoleoniche dei primi del 1800, e fu allora inviato ai depositi fiorentini.
E' stato il professor Silvano Del Vita a ricostruire per primo la storia di questo dipinto, pubblicando un articolo sulle 'Memorie Valdarnesi' del 1995-96, la rivista dell’Accademia Valdarnese del Poggio, in cui ne ripercorreva a grandi tratti le vicende. La tavola sarebbe stata in origine sull'altare maggiore della chiesa, e poi trasferita a fine 1500 sull'altare della famiglia Mini, nel braccio sinistro del transetto.
Secondo le ricerche storiche, dopo il sequestro l'Incoronazione del Botticelli non tornò mai più a Montevarchi: quando iniziò la restituzione dei beni sequestrati alle comunità, l'opera fu consegnata al convento delle Montalve a Firenze, a Villa La Quiete appunto; a Montevarchi fu inviato invece, al posto della tavola botticelliana, la seicentesca Adorazione dei Magi di Matteo Rosselli, oggi collocata nella Collegiata di San Lorenzo.