Lo scorso 25 novembre Renzi, di passaggio a Montevarchi, aveva incontrato la scrittrice affetta da distrofia muscolare, che da anni si batte per il fine vita. “Dopo quell’incontro è ripartito l’impegno del PD sul fine vita. Oggi la legge”, commenta Enzo Brogi
È diventata legge dello Stato, la norma sul biotestamento che ha ricevuto oggi il definitivo vlibera dall'Aula del Senato con 180 sì, 71 no e 6 astenuti. "Dal Senato via libera a una scelta di civiltà. Un passo avanti per la dignità della persona", è stato il commento del Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni.
Uno sprint finale, quello per le norme sul fine vita, che è arrivato sulla scia della mobilitazione nazionale con lo slogan #fatepresto, a cui avevano aderito anche amministratori valdarnesi, ma che proprio dal Valdarno ha ricevuto forse un'accelerazione inattesa: quella di Paola Nepi, la scrittrice montevarchina da anni costretta in un letto per colpa di una forma di distrofia muscolare.
A Paola Nepi aveva fatto visita Matteo Renzi, in una veloce tappa del suo tour con il treno del Pd; e una lettera della scrittrice montevarchina, che da tempo si batte per il fine vita e per regolare il mondo dei caregiver, era stata l'apertura dell'ultima edizione della Leopolda.
Oggi Enzo Brogi, che insieme a Renzi aveva partecipato alla visita, commenta: "Nella sosta del treno di Matteo Renzi a Montevarchi siamo stati a casa di Paola Nepi. Da anni conduce una battaglia sul fine vita e sulla professionalità delle badanti. Paola ha una complessa distrofia è trachestomizzata da oltre 15 anni ed ogni movimento sbagliato è una ferita atroce sul suo corpo. Dopo quell'incontro è ripartito l'impegno del PD sul fine vita. Oggi la legge".