La giunta Chiassai sta lavorando al progetto di introdurre un sistema di pesatura dei rifiuti, almeno in un quartiere in via sperimentale, che consenta la tassazione in base all’effettiva produzione (e differenziazione). “Nutriamo ancora dubbi, invece, sul porta a porta”
Pagare la spazzatura in base all'effettiva produzione: il sindaco di Montevarchi, Silvia Chiassai, lo aveva già ipotizzato nel corso dell'ultimo consiglio comunale aperto sul tema dei rifiuti. E ora rilancia la proposta, spiegando che il comune sta già studiando alcune proposte, per applicarle in maniera sperimentale in un solo quartiere, e giudicarne così l'effettivo beneficio.
"L'obiettivo – spiega l'amministrazione in una nota – è di arrivare quanto prima ad un sistema di raccolta rifiuti a tariffa puntuale, in modo che sia premiato il cittadino che usa un comportamento corretto e sia invece penalizzato chi non differenzia. Per questo abbiamo intenzione di avviare una sperimentazione, su un quartiere o un isolato di Montevarchi, attivando un sistema di pesatura dei rifiuti che gradatamente adotteremo, in base ai risultati, su tutto il territorio comunale".
Un metodo alternativo a quello su cui si è puntato fino a oggi, e che si basa essenzialmente sul porta a porta. Tant'è che, per aumentare la quota di differenziata, al comune di Montevarchi sono state due le proposte fatte pervenire in sede di AOR Valdarno, l'Area omogenea di raccolta: la prima riguarda una raccolta “porta a porta” molto spinta che andrebbe a coprire il 28% delle utenze, rispetto al 10% servite fino ad oggi. La seconda è una proposta da adottare seguendo il modello “AOR Valdichiana” basato sulla raccolta domiciliare con l’ausilio di bidoni leggeri di prossimità per carta che però, per essere applicabile al territorio comunale di Montevarchi, necessiterebbe di ulteriori adattamenti.
Nessuna delle due proposte soddisfa l'amministrazione Chiassai. "Nutriamo anche molti dubbi sulla efficacia della proposta del “porta a porta” spinto perché, laddove il metodo è stato applicato, come in alcune frazioni e zone del Pestello, ha inciso per 400mila euro sul costo complessivo del servizio". Le due ipotesi arrivate a Montevarchi "sono state presentate dall’Ato Toscana Sud, ma su indicazione del gestore del servizio Sei Toscana. Questo ci lascia molto perplessi, in quanto l’Ato dovrebbe svolgere un ruolo di garante per l’individuazione del sistema migliore di smaltimento attraverso un’attività di analisi e di conoscenza del territorio, ma soprattutto di controllo nei confronti di Sei Toscana", attacca la giunta Chiassai.
"Non vorremmo – conclude la nota del comune – che l’Ato si limitasse a svolgere un ruolo di passacarte nei confronti del gestore. Per questo vogliamo che quei dati e quei modelli presentati in sede di Aor siano certificati, onde evitare di dovere fare i conti con ulteriori impennate dei costi con pesanti ricadute sulle tasche dei cittadini. Una scelta deve essere fatta, o finiremo per coprire anche i costi di quei comuni che hanno attivato modelli che consentono di raggiungere le quote di differenziata previste dalle norme, ma siamo convinti che sia necessario certificare e “personalizzare” con dati certi e concreti la raccolta effettiva dei rifiuti nel nostro Comune, con l’obiettivo della tariffa puntuale. Non subiremo politiche che sono già ampiamente allo sbando".