Dalle gare internazionali di tennis al set di un film: Giulia Capocci, terranuovese, 30 anni a maggio, campionessa nel wheelchair tennis, si è cimentata anche nell’arte del cinema. E’ possibile infatti vederla in “Corro da te”, di Riccardo Milano, insieme a Pierfrancesco Favino e Miriam Leone.
“Non avevo mai fatto niente del genere ed è stata un’esperienza formativa e meravigliosa – ha spiegato – Sono stata contattata dal mio sponsor, FCA Autonomy: la produzione del film cercava tennisti in carrozzina per inserirli nel cast. Ed ho accettato subito la proposta contenta di fare questa esperienza. In seguito ho incontrato il regista, Riccardo Milano, persona squisita con il quale ho parlato e che mi ha anche chiesto di dare una mano a Miriam Leone per la parte”.
Giulia svolge la parte dell’avversaria della protagonista Chiara, ovverosia Miriam Leone, nella finale di un torneo di tennis paralimpico. “Le riprese sono state fatte prima della grande emergenza Covid quindi c’era tanto pubblico sulle tribune. Ovviamente la partita è stata vinta da Chiara. Il regista, poi, mi ha fatto un bellissimo regalo: lo speaker all’entrata in campo delle giocatrici mi chiama con il mio vero nome e cita il Circuito nazionale Fit-Lab, realmente esistente”.
“Sono riusciti a fare un film in maniera intelligente visto l’argomento: sono riusciti a trovare l’equilibrio giusto tra la comicità, con battute non scontate, l’argomento delicato e una storia d’amore. Per me comunque è stata un’esperienza formativa a livello personale molto importante. Ho visto cosa c’è dietro un film: tantissime persone, tutte semplici e genuine, i mezzi, l’impegno ed il lavoro svolto. Quando vediamo un film non ci chiediamo cosa ci sia dietro ogni scena, lì invece ho potuto capire lo sforzo, la passione e la competenza che ognuno di loro mette nell’attività svolta. Tutti sono sincronizzati l’uno con l’altro nel lavoro da fare”.
Al di là di questa bellissima esperienza Giulia Capocci non ha messo da parte la propria passione per il tennis. Da 5 anni abita a Torino e lavora per la Lab.3.11, un’azienda che produce ausilii per lo sport. Ma la sua carriera è costellata di sfide vinte e di tantissimi traguardi raggiunti: non solo la finale a Wimbledon nel 2019 ma, a ritroso nel tempo, si è laureata campionessa italiana, seconda al Korea Open nel 2018, vincitrice di vari tornei nazionali e del singolo e del doppio al Torneo internazionale di Brescia Camozzi Open, solo per citarne alcuni.”Nel 2019 ho avuto un infortunio pesante, a fine stagione ho subìto due interventi e poi c’è stata l’entrata della pandemia e quindi si è rallentato tutto nella mia carriera sportiva. A livello agonistico ancora non ho ripreso e nel frattempo sono entrata full time nell’azienda con la speranza comunque di poter tornare a giocare. Non ho abbandonato il tennis”.
Giulia, nonostante viva in Piemonte, non ha dimenticato il Valdarno anzi ancora si sente “Toscana, valdarnese e terranuovese” e spesso torna a trovare la famiglia con la quale ha un ottimo rapporto e che definisce fantastica. Due genitori che l’hanno lasciata libera di fare le sue scelte e l’hanno appoggiata anche nei momenti più difficili o dubbiosi. E’ una donna forte e coraggiosa Giulia che si è posta importanti obiettivi e che l’ha raggiunti brillantemente ma lei continua a sottolineare “anche grazie a tutti coloro che mi sono stati vicini”. Ha fatto una scalata al successo nel tennis molto veloce e per questo ha conquistato anche un altro podio: quello di essere la seconda atleta al mondo più controllata per il doping. E l’esito è sempre stato negativo.
Dopo la bellissima esperienza nel cast del film “Corro da te” chissà se riceverà altre proposte dal mondo del cinema.