L’avvocato valdarnese era stato in prima linea nella battaglia per il mantenimento del Tribunale e del Giudice di Pace. Oggi rilancia: “Mentre si stanno ampliando le competenze ai Giudici di pace, in Valdarno non merita più neanche contestare una multa, per le spese”
È chiuso dall'inizio del 2015, il Giudice di Pace in Valdarno. E le battaglie politiche e civili non si sono mai concretizzate negli atti necessari per riaprirlo. Oggi, però, l'avvocato Leonardo Paterniti, uno dei protagonisti di quelle battaglie, torna alla carica per l’insediamento del Giudice di Pace. "Ad oltre tre anni dalla chiusura della sede distaccata del Tribunale e a oltre due dalla chiusura del Giudice di Pace – scrive – Montevarchi è rimasta senza un presidio di Giustizia di prossimità".
"La lunga battaglia intrapresa con l’Associazione degli Avvocati in Valdarno – ricorda Paterniti – non è stata sufficiente contro la cattiva amministrazione politica del nostro Territorio valdarnese. In questi giorni il parlamento sta approvando l’ampliamento delle competenze portandole a € 50.000,00 per valore degli incidenti stradali e € 20.000,00 per le cause civili, oltre all’ampliamento della materia penale che avrebbe permesso al Valdarno di mantenere un presidio di Giustizia efficiente e avrebbe evitato alla cittadinanza onerose trasferte verso il capoluogo".
Insomma, il Giudice di Pace vede ampliare le proprie competenze, mentre i valdarnesi sono costretti a spostarsi ad Arezzo anche solo per la contestazione di una multa, che non diventa più nemmeno conveniente. "Le promesse da marinaio della precedente amministrazione – scrive l'avvocato Paterniti – ci hanno privato di un servizio importante per la collettività che invece oggi è obbligata a spostarsi ad Arezzo per qualsiasi causa, anche minima come per l’opposizione ad una semplice multa stradale, vanificando di fatto il ricorso".
La richiesta lanciata all'attuale amministrazione è di intraprendere tutte le strade utili per il perseguimento dello scopo, qualora il Governo decidesse di riaprire la vicenda. "Purtroppo – chiude Leonardo Paterniti – neppure la Croce dei Cappuccini che proprio oggi celebra il 97° anniversario della solenne inaugurazione avvenuta il 10 Maggio del 1923, nulla ha potuto contro la poca lungimiranza di chi ci ha governato per impedire il depauperamento del nostro Valdarno".