03, Dicembre, 2024

Giovani che educano altri giovani alla prevenzione: all’Isis di San Giovanni arriva un progetto per circa 350 ragazzi

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Si chiama “Studenti protagonisti della prevenzione, peer-educator e comportamenti a rischio” il progetto presentato a San Giovanni: promosso da Atracto insieme con il Ser.D Zona Valdarno della Asl, si svolgerà all’Isis Valdarno. L’obiettivo è prevenire comportamenti a rischio, aumentando la consapevolezza fra i ragazzi

Dall'uso del cellulare all'abuso di alcool e droghe, dalla velocità elevata alla stanchezza: sono i comportamenti più a rischio quando ci si mette alla guida, per strada. Ma spesso la consapevolezza di questi rischi è scarsa fra i più giovani: ed è per questo che a San Giovanni partirà un ampio progetto dedicato alla prevenzione, il cui obiettivo è di far crescere proprio nei giovani il senso del rischio, in modo che i propri comportamenti si modifichino gradualmente, per evitare e prevenire incidenti gravi. 

Il progetto si chiama "Studenti protagonisti della prevenzione: peer-educatori e comportamenti a rischio", ed è realizzato con il patrocinio del Comune di San Giovanni, da Azienda Asl Sud Est, Direzione Zona Distretto, Isis Valdarno, Associazione Atracto, SerD Zona Valdarno. Una vera e propria rete di soggetti, una "comunità educativa che collabora", come ha sottolineato la dottoressa Patrizia Castellucci del Direttore della Zona Valdarno. "Per San Giovanni è un orgoglio avere questo progetto sul territorio, dove la scuola stringe un legame sempre più forte con la comunità e il tessuto sociale, con progetti di grande valenza come questo", ha commentato il sindaco Valentina Vadi. 

"Il progetto, che si svolgerà durante tutto l'anno scolastico, coinvolgerà oltre trecento studenti dell’Istituto Superiore Valdarno, 14 classi 4° e 11 classi 2° – ha spiegato il Dirigente scolastico, Lorenzo Pierazzi – si svolgerà con una metodologia innovativa e molto efficace fra i ragazzi, come quella dei peer educator. Lo scopo è di formare, sui temi dei comportamenti a rischio, gli studenti più grandi che a loro volta saranno formatori di quelli più piccoli. Così il messaggio passa più facilmente e con più efficacia". 

 

 

Il progetto è promosso da enti ed istituzioni che operano in maniera sinergica nel territorio, ed è promosso in prima linea da Atracto, l'associazione che si occupa di gravi traumi cranici. "Noi che ci misuriamo ogni giorno con le conseguenze dei comportamenti a rischio – ha detto la presidente Ivana Cannoni – siamo in prima linea per prevenire questi comportamenti, soprattutto fra i più giovani che spesso tendono a sottovalutarli". Sarà il Ser.D, hanno ricordato la responsabile Donatella Bonechi e l'operatore Mauro Travaglini, ad occuparsi della formazione dei ragazzi più grandi. 

Prima e dopo lo svolgimento del progetto, i ragazzi compileranno un questionario, una indagine che costituirà poi materiale prezioso per l’Ars, l’Agenzia Regionale della Sanità, che monitora i comportamenti a rischio degli adolescenti. Anche così sarà possibile comprendere al meglio l'efficacia dell'educazione fra pari, su temi così complessi e delicati. 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

Articoli correlati