La prima cittadina di Pergine, responsabile Anci per i progetti contro le ludopatie, ha presentato il risultato del lavoro del tavolo che si occupa di questo tema. Una esperienza partita dal Valdarno, e dal gruppo di lavoro #ValdarnoNoSlot
Il risultato di un lavoro contro le ludopatie, nato anche dall'esperienza valdarnese, e che poi ha visto la Toscana protagonista: è stato presentato alla seconda edizione degli "Stati generali sul contrasto al gioco d’azzardo", importante evento organizzato a Milano dal Coordinamento lombardo “Mettiamoci in gioco”, dal Coordinamento lombardo Comunità di Accoglienza (CNCA) e dall’ANCI Lombardia. La sindaca di Pergine, Simona Neri, coordinatrice del Progetto speciale Anci Toscana contro le ludopatie e il bullismo, è stata invitata per raccontare l’esperienza toscana nel settore, che si inserisce di fatto tra gli esempi positivi a livello nazionale.
Il tavolo toscano si è costituito nel settembre scorso, con l’obiettivo di condividere le varie iniziative presenti sul territorio e produrre delle osservazioni alle proposte legislative sul riordino del settore. E l'esperienza di #ValdarnoNoSlot, gruppo di lavoro che ha portato la lotta al gioco d'azzardo nei consigli comunali di tutto il Valdarno, ha avuto il suo peso.
“Recentemente – ha spiegato Simona Neri – sono stati avviati dalle istituzioni del nostro territorio percorsi di sensibilizzazione degli amministratori locali e dei cittadini sui pericoli della dipendenza da gioco e sulle misure per combattere questo fenomeno, peraltro strettamente collegato alla criminalità organizzata. Anci Toscana è impegnata nell’elaborazione di uno specifico progetto di coordinamento per la stesura di una bozza di regolamento comunale, con l'obiettivo di disciplinare in maniera unitaria la materia. Un documento che, con il contributo delle associazioni di categoria e delle associazioni impegnate, abbia tra gli obiettivi quello di introdurre misure specifiche in materia di delimitazione delle sale da gioco e del loro orario di apertura, nonché forme di divieto di pubblicizzazione nei locali comunali, anche locati e dati in gestione”.
Proprio su queste basi Anci Toscana, su iniziativa del presidente Matteo Biffoni e della stessa Simona Neri, nei giorni scorsi ha inviato alla Regione una proposta con una serie di modifiche alla Legge regionale sul contrasto alla dipendenza da gioco d’azzardo. “La nostra proposta mira a rafforzare la tutela di categorie maggiormente esposte al rischio del gioco d’azzardo patologico, chiedendo di estendere il divieto anche a quegli esercizi che, pur non dedicati in via esclusiva alla raccolta di scommesse, esercitano comunque questa attività. Si chiede inoltre di valutare la possibilità di introdurre tra tra i luoghi sensibili anche le scuole materne, le strutture ricettive per categorie protette e i luoghi di aggregazione giovanile e oratori". Tra le proposte, anche quella di rispettare distanze precise non solo dai luoghi sensibili, ma anche da strutture per il gioco già esistenti, per ottenere una sorta di 'sterilizzazione' del territorio in un raggio di 500 metri attorno a ciascuna attività.
Sul fronte della cura delle ludopatie, invece, Simona Neri ha parlato della recente Delibera di Giunta Regionale della Toscana, dello scorso settembre, concernente le linee di indirizzo su “Interventi di informazione, prevenzione, formazione, e definizione del Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale per il Giocatore d'Azzardo Patologico”. Il documento si propone di migliorare la qualità dell’assistenza per le persone con problemi di dipendenza da Gioco d'azzardo patologico, rendere omogeneo, efficace e di qualità il percorso diagnostico terapeutico assistenziale del giocatore d’azzardo patologico e dei suoi familiari, e fornire un valido aiuto agli operatori dei Servizi per le Dipendenze e del Privato sociale attraverso la definizione di apposite procedure.
Gli Stati generali su Gioco d’azzardo hanno visto la partecipazione di amministratori, associazioni ed esperti impegnati sul territorio, con un importante scambio di esperienze e proposte; è stata inoltre presentata la ricerca “Year book 2016 – Rischi da giocare” (scaricabile qui). Tra gli interventi più significativi quello di Don Armando Zappolini che ha parlato dell’impegno nell’associazione “Mettiamoci in gioco” e di Franco Mirabelli, senatore Pd e primo firmatario di un ddl di riforma del settore che è intervenuto nella tavola rotonda sul legame tra gioco ed infiltrazioni mafiose.