Pubblicato all’albo pretorio il verbale della commissione deputata ad esaminare le offerte per la vendita dei giardini Spinelli, offerte che non sono arrivate: l’asta dunque è rimasta deserta. Il Comitato esprime soddisfazione e ora chiede di nuovo all’amministrazione Chiassai un passo indietro
Asta deserta, per i Giardini Spinelli. Con la pubblicazione all'albo pretorio del verbale di gara sono state confermate, dunque, le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi: non ci sono state offerte, questa volta, per l'acquisto di quell'area verde a nord di Montevarchi che l'amministrazione ha trasformato in lotto libero edificabile, e su cui pende però un ricorso al Tar del Comitato dei residenti.
Comitato che oggi esprime soddisfazione ma che torna ad appellarsi all'amministrazione Chiassai: "A nome anche di tanti cittadini, rinnoviamo al Sindaco e all'Amministrazione la richiesta di voler ritirare la variante di destinazione d’uso approvata, affinché il giardino rimanga luogo pubblico, di aggregazione, di mitigatore dell’inquinamento acustico e atmosferico, per il bene di tutta la città".
I residenti ricordano che sabato scorso, ai giardini Spinelli, si è tenuta l'iniziativa voluta proprio per tenere alta l'attenzione su questa vicenda: "Alla festa da noi voluta ed organizzata all’interno del parco, sabato, erano presenti tanti residenti, tanti montevarchini, personaggi politici e quasi al completo lo schieramento dei Consiglieri di opposizione. Tutti ci hanno dimostrato solidarietà e appoggio per questa nostra battaglia e questo ci ha fatto molto piacere, esprimiamo quindi a loro il nostro più sincero ringraziamento ma in particolar modo ringraziamo i Consiglieri che si sono impegnati nell’aula con i loro interventi, durante le sedute consiliari, cercando di opporsi in tutti i modi alla scelta di vendere l’area e di trasformarla edificabile".
"Il nostro ricorso al Tar – sottolinea il Comitato – è stato un atto dovuto e obbligato, quale ultimo ostacolo per fronteggiare questa decisione. Per coloro che prendono tutto a pretesto per polemizzare, anche nei confronti del nostro Comitato, precisiamo che ci siamo volontariamente costituiti quali residenti e frontisti del giardino e altrettanto volontariamente ci siamo assunti l’impegno e l’onere di opporci a questa scelta scellerata e impopolare, che comunque avremmo affrontato da qualunque parte politica fosse stata proposta. Non siamo politicizzati e tanto meno strumentalizzati, ma impegnati solo ed esclusivamente con lo scopo di salvare dalla distruzione un bellissimo giardino che consideriamo patrimonio di tutta la città".