Francesco Maria Grasso, consigliere dell’opposizione, torna sulla vicenda dei giardini Spinelli con l’osservazione alla variante al regolamento urbanistico
Giardini Spinelli: il consigliere dell'opposizione Francesco Maria Grasso spiega l'osservazione presentata alla variante al Regolamento urbanistico adottata dal consiglio comunale del 25 settembre.
"Appare stupefacente l’affermazione che la conformazione del giardino è un suo vulnus. Incredibile – afferma Francesco Maria Grasso – E’, al contrario, l’unico realizzato sul territorio comunale con tecniche costruttive che proteggono l’area di relax dal traffico, quelle che impropriamente si definiscono dune sono muri in terra che schermano l’area rispetto al traffico veicolare. Addirittura affermare che gli alberi lì a dimora hanno chiome scarsamente ombreggianti denota che chi produce tali affermazioni non è entrato neanche una volta all’interno dei giardini. Quanto, poi, definire periferica la zona sulla quale insiste il giardino Spinelli grida addirittura vendetta. E’ la zona che ha più alta frequentazione della città. Addirittura non vi sarebbero supermercati? Ma qui davvero qualcuno si è confuso, ma stiamo scherzando? E’ la stessa zona che si ricomprende in quella che la Giunta Comunale ha testè delimitato come 'area commerciale Montevarchi Nord', con il riconoscimento della Regione, al fine di ubicarvi una nuova farmacia che tale requisito richiedeva. Senza considerare che siamo a 700 metri dal plesso scolastico del Giglio".
Nell'osservazione Grasso specifica: "Si evidenzia l’evidente censura all’assunto secondo il quale il giardino Spinelli può ben essere sacrificato in quanto nella zona sono presenti residenze che già godono di giardini privati. Ora detto che se fosse ammissibile tutto ciò si potrebbero, ad esempio, alienare ed edificare spazi pubblici come Piazza della Repubblica o i giardini Don Savelli del Pestello perché anch’essi sono contornati da residenze che hanno giardini privati ben più consistenti delle residente circostanti il giardino Spinelli. E queste sarebbero le residenze dotate di giardini privati che possono fare a meno del verde pubblico?"
"Ed a questo punto l’attenzione non può che cadere sulla genesi stessa che portò l’Amministrazione Comunale del Giardino Spinelli e, cioè, al fatto che la pianificazione urbanistica prevedeva per la zona di Montevarchi Nord, già satura di residenze, l’ubicazione di fabbricati produttivi poi derubricati in larga parte a commerciali e direzionali. E’ evidentissimo che il pianificatore intese lì ubicare una vasto polmone verde proprio per compensare il consumo del suolo del quale si prevedeva la cementificazione a breve, poi avvenuta. Dimostra ciò anche la stessa conformazione dell’attigua AT_R 14 che, come ben si apprezza, non contiene la previsione di nuovi standard a verde ma solo di parcheggi e spazi pavimentati proprio perché l’adiacenza con l’ampio giardino Spinelli risolveva la presenza di verde nel tessuto".
"Ecco, pertanto, che l’anacronistica apposizione di un lotto libero sul giardino è urbanisticamente insostenibile, in quanto rende avulso quello spazio da quelli circostanti, imponendo una pianificazione complessiva, anche laddove si perseverasse nella sciagurata previsione di andare verso l’alienazione e la successiva edificazione. Non va, poi, dichiarato ammissibile il presupposto che potrebbe essere avanzato da taluni e, cioè, che a fronte del “sacrificio” del giardino Spinelli lo standard complessivo di verde pubblico sull’UTOE di Montevarchi continuerebbe a soddisfare la previsione di legge. Lo sviluppo armonico di una città non può prescindere dalla puntuale realizzazione di ognuno degli standard di cui al DM 1444/68 in ciascuna delle zone nelle quali si va a costruire".
Nel caso in cui le richieste dell'opposizione non vengano accolte Grasso chiede nella zona piste ciclabili, dissausori di velocità, attrzzature ludiche inclusive, potenziamento della pubblica illuminazione, sistemazione degli ambiti spondali del vicino borro di Spedaluzzo.