Il capogruppo di opposizione spiega: “Il Tar ha solo certificato che gli uffici comunali avevano seguito le giuste procedure. Resta il problema della scelta politica della Giunta e della maggioranza”
Dopo la pronuncia del Tar, non si ferma a Montevarchi il dibattito sulla vicenda dei Giardini Spinelli, trasformati in lotto edificabile e venduti all'asta dal comune. Per il capogruppo di Montevarchi Democratica, Francesco Maria Grasso, la pronuncia del Tar certifica le giuste procedure, ma rimane la responsabilità politica della decisione di vendere l'area verde.
"Il Tar di Firenze ha riconosciuto che gli uffici urbanistica del Comune hanno svolto le pratiche amministrative in sintonia con la legge. Grande esultanza della sindaca Chiassai e rallegramenti da tutti i componenti della maggioranza di centrodestra: ma noi eravamo sicuri che le pratiche burocratiche fossero corrette. Nella loro pochezza politica, non si accorgono che il problema è che questi signori saranno ricordati per aver venduto un parco pubblico per farci costruire 40 appartamenti o un supermercato, quando sia in campagna elettorale che nelle solite dichiarazioni pubbliche di propaganda sono a favore del verde e degli alberi".
"Non sono riusciti a reperire risorse in altro modo – aggiunge Grasso – e svendono i gioielli di città che generazioni di montevarchini hanno costruito. Sarete ricordati come gli 'attila' di questo comune". E conclude: "Costruiremo nelle prossime settimane una grande alleanza civica, ambientalista, amante della città, aperta a tutti i volenterosi che vogliono dare un segnale nuovo a questa giunta e a questo sindaco anche per salvare i giardini Altiero Spinelli".