Listituzione Regione non deve perdere credibilit di fronte a cittadini e imprese
“Bisogna impedire che il Valdarno sia terra di conquista della malavita organizzata e che l’istituzione Regione perda credibilità di fronte ai cittadini e alle imprese”, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Gabriele Veneri con queste parole commenta la vicenda delle infiltrazioni della 'ndrangheta in Toscana ed in Valdarno.
“Due strade. La prima ci porta a constatare che il Valdarno sta diventando terra di conquista della malavita organizzata. Due incendi hanno bruciato capannoni industriali ma, forse, hanno illuminato una situazione che finora non voleva essere vista. E ha reso possibile una domanda ancora inespressa: perché proprio il Valdarno, zona storicamente rossa e adesso in gran parte ancora a guida Pd, è diventata terra di conquista della malavita organizzata? La seconda, porta alla conferma che il Pd non è nelle condizioni di impartire lezioni di moralità a nessuno. Siamo garantisti e ci limitiamo a prendere atto che nel mirino della magistratura sono finiti, tra gli altri, un consigliere regionale del Pd e il Capo di gabinetto del Presidente della Giunta regionale, sia di quello in carica che del suo predecessore. Queste due strade sono parallele ma forse convergenti. Per saperlo dovremo attendere l’esito del lavoro della magistratura” sottolinea Veneri.
“Nell’attesa, due appelli. Auspichiamo che le indagini facciano luce non solo sugli episodi dei due incendi ma sulla capacità di penetrazione della malavita in Valdarno. E’ necessario che le forze dell’ordine che operano nella provincia di Arezzo vengano sostenute da maggiori uomini e da maggiori mezzi investigativi. Il Valdarno appare ormai una zona a rischio legalità e non possono essere applicate le normali misure di indagine e di contenimento. Il secondo appello è rivolto ai cittadini che nel 2020 hanno votato Giani in una logica di continuità con il passato. Vorremmo che riflettessero su quanto emerge dall’inchiesta della Dda. I confini tra politica, affari, favori sono ormai molto labili e questo crea problemi non solo al Pd (e questo è un problema del Pd) ma soprattutto all’istituzione Regione Toscana, già duramente criticata dai cittadini per la sua politica di contenimento del Covid e per la campagna vaccinale che ha lasciato indietro gli anziani e le persone più fragili. Non sappiamo quanto sarà lunga la strada del Presidente Giani, ogni giorno vi si aprono crateri che ne rendono sempre più difficile la percorribilità. Proprio mercoledì scorso, in Consiglio regionale, è stata bocciata la proposta di Fratelli d’Italia di una commissione d’inchiesta permanente sulla criminalità organizzata e le sue infiltrazioni in Toscana” ricorda il consigliere regionale.
“Non dobbiamo dimenticare che la Toscana attrae multinazionali del lusso che lavorano nel mondo della moda e del manifatturiero. Da anni investono in modo importante e creano occupazione, la nostra regione è diventato un polo produttivo del lusso a livello mondiale. Dobbiamo impedire che, il vaso di Pandora scoperchiato dall’inchiesta della Dda, faccia fuggire queste grandi aziende in altri paesi”.