L’operazione dei carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Siena ha permesso di scoprire una banda operante in tutto il territorio nazionale. Rubavano costosi farmaci, destinati alla cura di malattie tumorali e reumatiche, ai danni di aziende ospedaliere e ditte farmaceutiche. A marzo il furto al San Donato di Arezzo, mentre quello al Monoblocco non andò in porto
Rubavano costosi farmaci antitumorali in ospedali pubblici e ditte farmaceutiche: un giro di furti in tutta Italia che aveva poi come obiettivo quello di rivendere i medicinali al mercato nero, in farmacie e cliniche compiacenti. A sgominare la banda, composta da cittadini italiani e rumeni, sono stati oggi i carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Siena.
Sono 18 i furti accertati, compiuti dalla banda. E ce n'è anche uno andato a vuoto: proprio all'ospedale del Valdarno. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, infatti, il 23 marzo 2014 i malviventi riuscirono a rubare all'ospedale di Arezzo (il bottino fu del valore di 300mila euro), e nella stessa serata arrivarono al Monoblocco, dove invece non riuscirono a portare via nulla. L'elenco degli ospedali e delle strutture visitate alla banda è lungo: Poggibonsi, Montepulciano, L'Aquila, Bari, Caserta, Avellino, Benevento, Lecce, Bologna, Rimini, Mantova. Il tutto fra dicembre 2013 e gennaio 2015.
Prima del colpo, i malviventi eseguivano sopralluoghi accurati nella zona intorno all'obiettivo. E per questo soggiornavano in hotel nelle vicinanze dell'ospedale di turno. Anche in base ai registri degli alberghi, gli investigatori sono riusciti a risalire ai componenti della banda.
A Napoli, infine, il personale del Nucleo Investigativo Carabinieri di Siena insieme ai colleghi di Napoli, è riuscito a scovare il deposito in cui tutti i farmaci venivano stoccati, in attesa della vendita: oltre 800 scatoloni pieni di medicinali di varie marche e tipologie, ed erano probabilmente solo il provento degli ultimissimi furti. In totale, si stima che siano stati rubati farmaci per un valore di circa 6 milioni di euro.