05, Maggio, 2024

Funghi, la stagione pronta a partire. Dalla Asl10 le raccomandazioni dei micologi

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Con l’avvio della stagione tornano puntuali i consigli degli specialisti, per evitare casi di avvelenamento. Lo sportello per il riconoscimento micologico è aperto anche a Figline

Piogge abbondanti e poi di nuovo il sole: è la situazione ideale per dare il via alla stagione dei funghi. Ai cercatori, però, arriva subito l’appello dell’Ispettorato micologico dell’Azienda sanitaria di Firenze, istituito nel 1998 con compiti di prevenzione delle intossicazioni da funghi epigei spontanei, a cui lo scorso anno si sono rivolti quasi 300 cittadini (282 per l’esattezza, mentre erano stati 357 nel 2013) per far controllare quel che avevano messo nel paniere.

L’appello è proprio quello di rivolgersi agli specialisti dell’Ispettorato micologico in una delle 5 sedi sparse sul territorio della Asl 10, compreso il Valdarno, per appurare la commestibilità dei funghi raccolti e l’identità delle specie finite nel proprio cestino prima che vengano portate in tavola. I micologi della Asl danno supporto ai medici dei pronto soccorso nei casi di presunte intossicazioni da consumo di funghi. Che fortunatamente non sono moltissime: una ventina nel 2013 e solo un paio lo scorso anno, caratterizzato da una scarsa crescita fungina.

Buona parte dei soggetti intossicati da funghi, rilevano i micologi della Asl, ritenevano, a torto, di essere esperti conoscitori, per cui l’invito è quello a non consumare funghi spontanei senza aver prima provveduto alla identificazione micologica avvalendosi del parere tecnico e sanitario di personale qualificato, evitando spiacevoli, e a volte irreparabili, tragedie.

La raccomandazione ai raccoglitori è innanzitutto quella di osservare le norme della Regione e delle comunità montane fissate per preservare la micoflora e garantire la tutela delle risorse naturali e dell'equilibrio boschivo, avendo cura di rispettare il quantitativo ammesso per persona, i luoghi e gli orari in cui la raccolta è ammessa, raccogliendo solo le specie conosciute e solo esemplari sani e non troppo piccoli, evitando quelli incerti o troppo maturi, senza usare rastrelli o uncini, riponendo i funghi in cesti di canna o vimini e non in borse di plastica. Occorre non tagliare il fungo alla base ma estirparlo facendo ruotare il gambo, e ripulirlo dalla terra con uno spazzolino.

I porcini possono essere raccolti solo se il diametro del cappello non è inferiore ai 4 centimetri, gli ovuli solo se le lamelle sono ben visibili, mentre è vietata la raccolta del “Tricholoma equestre”. Nel caso di funghi sospetti è opportuno tenerli separati da quelli supposti buoni, meglio se avvolgendoli in carta stagnola.

Il servizio micologico della Asl raccomanda anche di consumare soltanto funghi in perfetto stato di conservazione, ben cotti (sono poche le specie che possono essere consumate crude), di non essiccarli se non si è sicuri che si tratti di specie commestibili, in quanto le eventuali tossine non verrebbero neutralizzate dall’essiccazione e, infine, di prestare molta attenzione nella preparazione domestica dei funghi sott’olio per evitare lo sviluppo di spore di Clostridium botulinum, batterio responsabile della produzione di pericolosissime tossine.

Il servizio di certificazione micologica gratuita si svolge in Valdarno al distretto sociosanitario di via Giovanni da Verrazzano 20 a Figline, e riceve su appuntamento allo 055-9508238 oppure il lunedì dalle 11 alle 13.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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