L’esponente della minoranza Dems e segretario del Pd di Cavriglia fa il punto sui risultati elettorali a cominciare dalla sonora sconfitta del Pd. Intanto annuncia le sue dimissioni
È un'analisi lucida e dura quella che Francesco Ruscelli, esponente della minoranza dem e segretario del Pd di Cavriglia, compie sui risultati elettorali e soprattutto sulla sonora sconfitta del Partito democratico. Una batosta annunciata da tempo, secondo Ruscelli, da vari segnali e che adesso dovrebbe indurre a cambiare profondamente l'anima del Partito pena la sua 'estinzione'. Necessarie per questo 'umiltà' e 'senso di responsabilità'.
"Siamo all'anno zero del Pd – afferma Francesco Ruscalli – I risultati delle elezioni ci presentano l'esplosione del partito democratico, un vero e proprio Big Bang a ogni livello. Bisogna prendere atto che un ciclo politico si è concluso. È bene rendersene conto subito".
Quali sono stati gli errori?: "Ci sono stati innumerevoli segnali arrivati anche nel nostro territorio in questi anni. In primis la sconfitta del Comune di Arezzo, oltre a quelle di altri capoluoghi della Toscana: durante la segreteria di Parrini la Toscana infatti ha cambiato pelle e oggi la metà circa dei capoluoghi di provincia sono governati o dal centrodestra o dal Movimento 5 Stelle. Poi la vicenda di Banca Etruria sottovalutata nella sua portata da quelli che erano i riferimenti istituzionali della maggioranza a livello locale. Per arrivare ai risultati del Refendum del 4 dicembre che aveva dato un chiaro segnale a livello nazionale con un risultato di 60 a 40 per il no. Di segnali ve ne erano stati molti".
Il segretario nazionale del Pd, Matteo Renzi: "Ha affrontato in maniera parziale il problema. Non si può non prendere atto che il risultato politico a livello nazionale del Partito democratico è al minimo storico. I democratici di sinistra nel 2001, quando persero le elezioni, ottennero il 17,5%, siamo ritornati a risultati di marginalità. Pensiamo al Collegi della provincia di Arezzo: per la prima volta dal dopoguerra non abbiamo eletto un rappresentante del Centrosinistra in Parlamento espresso del territorio, mi riferisco a Marco Donati, nonostante il supporto dato anche dal Valdarno. Il segretario provinciale Ricci e lo stesso Donati ci dovranno spiegare come mai la città più renziana d'Italia ha voltato le spalle a uno dei suoi massimi esponenti, 5.000 voti ottenuti in più da D'Ettore sono davvero tanti".
Quale futuro per il Pd?: "Il Pd è a rischio estinzione. Dobbiamo rifondarlo a ogni livello, dobbiamo farlo con senso di responsabilità. Dobbiamo ricostruire ponti con l'elettorato di sinistra e di centrosinistra che ci ha voltato le spalle preferendo M5S e la Lega. Abbiamo elezioni importanti, anche amministrative, il prossimo anno e se guardiamo i dati di Pergine Laterina non c'è da essere ottimisti. Bisogna fare un salto di umiltà con assunzione di responsabilità. Anche il risultato di Cavriglia non è stato positivo. Un atto di reponsabilità è quindi doveroso: il mio è quello di presentarmi all'assemblea comunale di domani sera dimissionario. Non è il momento in cui mettere la testa sotto la sabbia o rinchiudersi in un bunker facendo finta che non è successo niente. Se vogliamo bene al Pd dobbiamo avere la capacità di dirci con chiarezza cosa è successo, analizzare le cause e ripartire con un approccio diverso. E' chiaro che la gestione monolitica o monopolitica renziana non potrà portare niente di positivo se non si riscopre uno spirito d'appartenenza collettivo e se non si considera che gli stessi congressi locali alla luce di questa situazione appaiono come preistoria politica che va affrontata con nuove idee, nuovi spunti, e soprattutto nuove strategie".
Per il cambiamento Ruscelli pensa anche a un altro segretario: "Ci vuole una fugura che faccia tornare il Pd in senso plurale e in connessione con la base elettorale di riferimento, forse servirebbe Veltroni. Una persona che saprebbe ricostruire i legami".