Una interrogazione presentata dal consigliere Camiciottoli a nome di Avanti Montevarchi e Pd entra nel merito del nuovo progetto per Ricasoli. Dalle modifiche progettuali alla questione del versante nord-est, richieste delucidazioni all’amministrazione
Una interrogazione che è una richiesta di chiarimenti su più aspetti del nuovo progetto per la frana di Ricasoli, e sulla situazione relativa ai lavori già conclusi e in parte segnati da uno scivolamento nei mesi scorsi. A presentarla all'ultimo consiglio comunale è stato il consigliere Fabio Camiciottoli, per conto dei gruppi Avanti Montevarchi e Pd.
"A ottobre – si ricorda nell'interrogazione – è stato approvato il progetto esecutivo del secondo lotto dei lavori di mitigazione del rischio idrogeologico di Ricasoli, redatto dagli stessi progettisti che avevano lavorato a quello definitivo, approvato a settembre 2014. Un progetto, quello, che fu utilizzato per ottenere il cofinanziamento regionale sulla somma di 710mila euro per l'esecuzione di due specifici interventi a tutela di fabbricati: uno nel lato Chiantigiana, a sud; e l'altro nel versante nord est, non toccato dal primo lotto dei lavori. Il progetto attuale, quello esecutivo, è diverso dunque da quello definitivo, perché prevede anche di intervenire sulla parte franata dei vecchi lavori".
L'interrogazione ricorda infatti che, a febbraio 2016, si registrò il parziale scivolamento dei lavori già eseguiti nel primo lotto. Un episodio in seguito al quale si era deciso di avviare la procedura di collaudo dei lavori con una specifica commissione. "Ma a ottobre 2016 l'amministrazione comunale ha preso atto della rinuncia degli aggiudicatari del collaudo dei lavori, eseguiti dalla Cooperativa Alto Valdarno".
Alla luce di questa premessa, e "considerato comunque importante che l'Amministrazione si stia adoperando per risolvere il dissesto idrogeologico della frazione", l'interrogazione chiede di sapere "quali sono le motivazioni che hanno indotto l'Amministrazione a redigere un progetto esecutivo diverso da quello definitivo a suo tempo approvato, per ripristinare aree oggetto di precedenti lavori"; "se sono stati contestati i lavori eseguiti nel primo lotto"; "quali sono i motivi che hanno indotto i collaudatori a rinunciare all'incarico e quali conseguenze possono provocare tali ritardi". L'interrogazione chiede a sindaco e assessore competente "se appaia opportuno intervenire su un'area interessata da precedenti lavori senza aver prima chiuso l'iter dell'appalto", e "quali azioni si intendono attuare per completare i lavori sul versante nord-est in prossimità delle abitazioni".