“Il sistema di raccolta dei rifiuti porta a porta non solo funziona, ma consente anche di risparmiare quasi 300mila euro ogni anno; soldi che aiutano a contenere la Tari per famiglie e imprese, diminuendo al contempo l’inquinamento atmosferico”. Sono le parole con cui Valerio Pianigiani, Sindaco di Figline e Incisa, interviene sul dibattito legato alla raccolta dei rifiuti con il metodo porta a porta, alla luce anche dell’iniziativa della Lega e di Silvio Pittori, che nelle scorse settimane ha lanciato una raccolta di firme per chiedere lo stop del servizio, definendolo poco efficiente e notevolmente scomodo.
“I numeri parlano chiaro e ci dicono che il porta a porta è efficiente e fa risparmiare soldi – puntualizza invece Pianigiani – la nostra volontà pertanto non è quella di dismettere il servizio, ma di confermarlo su tutto il territorio comunale, adattandolo meglio alle esigenze dei cittadini, soprattutto nel centro storico, ed aiutando la popolazione più anziana. Per questo stiamo lavorando ad un piano operativo di supporto, con misure molto concrete: in primo luogo il servizio ‘Porta Amica’, per il ritiro assistito a domicilio degli anziani o delle persone con disabilità; dopo di che saranno istituite delle piccole ‘isole intelligenti’ nei punti difficili da raggiungere con il sistema tradizionale e sarà promossa una rete di vicinato solidale con associazioni e volontari, che aiuti chi ha più difficoltà. Infine, continueremo ad informare i cittadini con comunicazioni precise e puntuali attraverso canali diretti come Whatsapp”.
Il Sindaco elenca poi i numeri del porta a porta. “Secondo gli ultimi dati ufficiali a Figline e Incisa Valdarno è stato raggiunto il 76% di raccolta differenziata, una delle percentuali più alte della Toscana – aggiunge Pianigiani. – Questo significa che ogni anno quasi 10.000 tonnellate di materiali vengono recuperati, invece di finire in discarica o nell’inceneritore, con una indubbia ricaduta non solo ambientale, ma anche economica. Se si producono meno rifiuti indifferenziati significa risparmiare sui costi di smaltimento. Tanto per fare un raffronto esplicativo: il nostro Comune produce circa 3.100 tonnellate di indifferenziata, mentre un comune simile al nostro come dimensioni, che adotta un sistema a cassonetto stradale, ne produce oltre 4.500. Quindi, a parità di abitanti e di costo di smaltimento (200 euro a tonnellata), questo si traduce in circa 280.000 euro di risparmio ogni anno per il Comune di Figline e Incisa. Sono risorse che restano nella comunità e che aiutano a contenere i costi della Tari per famiglie e imprese. È quindi evidente che togliere il porta a porta comporterebbe un maggior costo per tutta la comunità, oltre che ad un passo indietro dal punto di vista ambientale”.


