Sono rientrati da poco dall’esperienza di “Italia Gioca” nel Lazio, con un ottimo quarto posto. E raccontano come un’idea nata per caso ai campini di Pian di Scò si sia poi allargata in Valdarno, e abbia poi contribuito alla nascita di una vera e propria rete nazionale. A riceverli in comune il vicesindaco Sottani: “Grazie per il messaggio che trasmettete”
Sono appena tornati dall'esperienza di "Italia Gioca", a San Felice Circeo, l'evento nazionale dei Giochi Senza Frontiere. Sono i ragazzi valdarnesi che hanno rappresentato la Toscana, ottenendo un quarto posto che definiscono "un ottimo risultato". E non solo da un punto di vista sportivo, ovviamente: perché quella tre giorni di giochi, con 11 squadre da altrettante regioni di Italia, è stata anche e soprattutto un'occasione per stringere amicizie, conoscere persone, condividere esperienze.
Ad accoglierli al rientro, all'interno della sala comunale di Pian di Scò, il paese dove questo progetto è partito ormai sette anni fa, c'è il vicesindaco Filippo Sottani. "A nome dell'amministrazione comunale vorrei ringraziarvi per il grande impegno che avete messo in questo progetto, e per i livelli importanti che avete raggiunto. Non solo: come amministrazione siamo molto soddisfatti anche del messaggio positivo che questa iniziativa trasmette, sia dal punto di vista sportivo, come stile di vita sano; sia da quello sociale, con il gioco che non è solo competizione ma anche divertimento e condivisione. Avete portato il nome del nostro comune a livello nazionale, con il nostro patrocinio e sostegno, e saremo al vostro fianco anche in futuro".
Con una parte dei ragazzi che componevano la squadra partecipante alla competizione nazionale, siamo andati ai campini "Cuccoli", a Pian di Scò, dove tutto è nato nel 2009. Allora fu un'idea, quasi un esperimento, promosso da persone come Andrea Sassolini, Marco Piccardi, Danilo Bondi e Luca Ceccherini: oggi, a distanza di sette anni, il progetto dei Giochi Senza Frontiere Piandiscoesi si è allargata a tutto il Valdarno, e l'obiettivo per il 2017 è proprio di renderlo un evento di vallata, coinvolgendo tutti i comuni. Con un fine benefico: nelle ultime edizioni, infatti, parte del ricavato è andato a sostegno del Calcit, e quest'anno i Giochi hanno sostenuto anche la battaglia di #ValdarnoNoSlot.
Nel frattempo i ragazzi di Pian di Scò e del Valdarno hanno agganciato i contatti con tutte le altre realtà italiane che da qualche anno organizzano manifestazioni in stile GSF. Ed è grazie a questa "rete", in cui il Valdarno ha fatto un po' da ponte, che è nato l'evento nazionale, quest'anno alla sua terza edizione, quella di livello più alto finora. Insomma il fenomeno è in crescita, e l'obiettivo è di andare avanti su questo solco: dalla collaborazione di tutti, magari sotto forma di associazione, quei Giochi Senza Frontiere che in molti ricordano di aver conosciuto sotto forma di trasmissione Rai degli anni '90 sono di fatto già tornati in vita. L'appuntamento è fissato per il 2017.