Partiranno probabilmente dopo il mese di giugno, i lavori che porteranno alla nascita del polo H2 Era Green Valley nello stabilimento ex Bekaert di Figline. Il progetto presentato pubblicamente lo scorso settembre va avanti, dunque, anche se i passaggi burocratici hanno richiesto del tempo in più rispetto alle previsioni. A tracciare il punto è Federico Parma, che è l’ideatore e il promotore di questo che sarà il primo esempio in Europa di economia circolare che coinvolge diversi settori industriali, dall’energia alla produzione di cibo.
“Il progetto sta andando avanti – spiega Federico Parma – abbiamo avuto qualche piccolo ritardo puramente burocratico che comunque avevamo messo in conto. L’iter autorizzativo a livello ministeriale sta procedendo, nelle ultime settimane ci sono stati importanti passi avanti e questo è positivo. In questa fase, a pronunciarsi sulle autorizzazioni necessarie sono 39 gli enti coinvolti, e i passaggi sono stati un po’ più lenti di quanto ci auguravamo”.
Dall’altra parte, altro passo avanti importante è legato al fatto che la proprietà uscente, cioè Bekaert, sta finendo la dismissione del sito. “Si tratta di un passaggio fondamentale, perché solo così possono chiudere le prescrizioni dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, e quindi darci finalmente lo stabilimento. Sul sito industriale c’è stata un’attenta supervisione ambientale, da parte di Regione, Arpat e Asl, e noi stessi abbiamo fatto circa 150 campionamenti, proprio per chiudere questo passaggio dell’AIA relativo alla ripulitura ambientale. Nell’atto di compravendita era esplicitato che Bekaert dovesse terminare tutto prima del passaggio definitivo dell’impianto, e ora questa fase è quasi terminata”.
Quando dunque ci saranno le autorizzazioni, quale dei rami di questo progetto partirà per primo? “Noi abbiamo diviso l’intero progetto in parti modulari: per primo partirà un pezzo dell’impianto fotovoltaico, insieme ad un pezzo dell’impianto per l’idrogeno, uno della vertical farm e l’inizio della fish factory, con la ricerca e sviluppo. I lavori partiranno quindi in parallelo. Ci auguriamo che arrivi l’Autorizzazione Unica Ambientale per poter iniziare probabilmente all’inizio del secondo semestre dell’anno”, spiega Parma.
Il progetto nel suo complesso, rimane sostanzialmente così come presentato a settembre scorso: HGV prevede la realizzazione di una centrale fotovoltaica, un impianto da 140 milioni di kw/ora nella zona di Bellosguardo: l’energia elettrica sarà utilizzata, insieme all’acqua dei nove pozzi attivi della fabbrica, per alimentare una serie di produzioni: un impianto per l’idrogeno verde; uno di power to gas, che cioè trasforma l’energia elettrica in Bio Metano; una vertical farm, orti verticali al chiuso che produrranno insalata, verdure e piccola frutta; e infine anche una fish farm, un allevamento ittico prevalentemente a salmoni.
Nel frattempo però si sono configurate alcune novità, spiega Federico Parma: “Abbiamo arricchito alcuni aspetti, ad esempio abbiamo progetti specifici sull’automotive, e stiamo predisponendo con l’Università di Firenze l’inserimento di giovani su un centro di ricerca e sviluppo, che sarà il braccio di quello che invece è già presente a Venezia. Sul fronte del food, infine, abbiamo inserito anche le lavorazioni sui prodotti finiti, una richiesta che ci è venuta dalle aziende: dedicheremo alle lavorazioni circa 5mila metri quadrati dello stabilimento, e questo porterà a nuove assunzioni”.
Intanto, per presentare meglio i dettagli di questo progetto ai cittadini, sabato 27 gennaio si terrà il terzo incontro con la comunità, questa volta incentrato sul tema del fotovoltaico, matrice di tutto il progetto HGV. L’appuntamento è a Villa Casagrande, a Figline, dalle ore 10.30. Sarà possibile capire meglio come funziona un polo di questo tipo, ma anche fare domande e proporre idee e osservazioni.