28, Marzo, 2024

“Evento improvviso e di breve durata”: l’Arpat spiega la morìa dei pesci gatto nel lago di San Cipriano

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L’Arpat dopo aver prelevato campioni di acqua dall’invaso ha proposto all’amministrazione comunale lo smaltimento dei pesci morti. Si tratta di esemplari di pesce gatto grandi tra i due e i 10 centimetri

I tecnici di Arpat parlano di "importante consistenza del fenomeno" vista la gran quantità di pesci ritrovati morti sullo sponda del lago di San Cipriano, quella che costeggia il ristorante. A dare l'allarme è stato un cittadino che ha notato la morìa. 

Gli operatori Arpat hanno prelevato campioni di acqua da analizzare per individuare le cause del fenomeno. Nel frattempo il dipartimento di Arezzo ha proposto all’amministrazione comunale la raccolta e lo smaltimento dei pesci.

Secondo i rilevamenti lungo la sponda del lago, fino a circa un metro di distanza dall’acqua profonda in quel punto circa 8 centimetri, era presente una grande quantità di pesci morti appartenenti alla specie siluriforme Ameurius melas, detta comunemente pesce gatto, di dimensioni comprese tra i 2 e i 10 centimetri. Sotto la superficie dell’acqua erano ancora vivi altri pesci della stessa specie e medesime dimensioni.

"Dal grado di putrefazione degli esemplari sulla riva si è ipotizzato che la moria possa essere stata conseguente ad un evento improvviso e di breve durata, presumibilmente accaduto due giorni prima".

 

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