Di chi sono le responsabilità di quanto accaduto domenica nelle campagne di Levanella? Dopo le accuse di Silvia Chiassai e la replica del Consorzio di Bonifica, ora si accende il confronto politico. Il consigliere di Avanti Montevarchi chiede chiarezza
Fango e acqua che hanno invaso gli scantinati e i fondi, domenica, nella campagna di Levanella, hanno aperto la strada ora a un rivolo di polemiche. Tirato in causa dal sindaco Silvia Chiassai, il Consorzio di bonifica sostiene invece che i corsi d'acqua minori che sono esondati, fra cui ci sarebbe il Fosso Maestro, non sono nel reticolo idrografico di cui l'ente è competente. Caccia alle responsabilità, insomma, e mentre Palazzo Varchi porta avanti le verifiche, ora si accende anche il dibattito politico.
"Sconclusionate le note della sindaca rispetto alle responsabilità (eventuali)", scrive in una nota Fabio Camiciottoli, consigliere di Avanti Montevarchi. "Oramai, purtroppo, siamo abituati alle solite uscite di Silvia Chiassai Martini che, di fronte a criticità e difficoltà, invece di fare un’analisi di coscienza sui compiti e sulle funzioni che l’Amministrazione cittadina dovrebbe avere, dispensa responsabilità a destra e a manca nel bieco tentativo di spostare l’attenzione. Eppure la Sindaco di Montevarchi (nonché consigliera provinciale), in materia di Protezione Civile dovrebbe essere il primo soggetto in campo, mentre invece non sembra conoscere né il funzionamento dei diversi organismi né come sono ripartite le competenze".
Secondo il consigliere di opposizione, "Di fronte ad ogni situazione Chiassai addita responsabilità a casaccio nel tentativo puerile di allontanarle da sé e dalla sua dilettantesca giunta". E ancora: "Se le affermazioni dell’Ente gestore della bonifica corrispondono al vero, e al momento non ci sono elementi per non crederlo, le responsabilità di quanto accaduto sono tutte in capo all'Amministrazione comunale che non ha pulito bene le fossette stradali o non ha messo in moto quell'attività di prevenzione che dopo quest’estate calda e siccitosa necessitava".
"Se le fossette stradali o le grondaie e le fognature non erano pulite, come nel caso di Rendola, oppure le pompe di sollevamento sotto gli attraversamenti non funzionano, è il Sindaco che deve fare mea culpa", attacca Camiciottoli. "Visto che ci risulta che gli operai del Comune sono stati impiegati per scopi diversi da quelli di manutenzione, quali azioni amministrative sono state compiute in questi mesi per garantire livelli di manutenzione efficace? Auspichiamo che al prossimo Consiglio il Sindaco illustri quali interventi di manutenzione al reticolo secondario avevano concertato con il Consorzio di Bonifica, se sono stati compiuti e quali attività di vigilanza hanno messo in atto per verificare che le risorse prelevate con il tributo siano realmente spese per interventi a favore dei nostri concittadini".
"Prima di lanciare gravi accuse che alimentano le tensioni e la sfiducia – chiude la nota del consigliere di Avanti Montevarchi – sarebbe utile che spiegasse anche chi, al momento, è il soggetto che ha in carico la cassa volano realizzata da Prada con le opere di urbanizzazione sul Pip di Levanella. Se non leggiamo male le carte, quell'opera doveva gestirla il Comune. In merito al rischio idraulico, dall'attuale amministrazione vorremmo capire anche perché in questo anno non ha portato avanti i progetti di messa in sicurezza del Dogana e degli argini dell'Ambra a Levane, che la Provincia di Arezzo ha trasmesso da tempo. Infine vogliamo consigliare al Sindaco Chiassai Martini di riflettere su quanto ha asserito perché ne va, anche nei confronti di aziende che costantemente investono per sviluppare il nostro territorio, della credibilità del Comune di Montevarchi più che della sua".