07, Maggio, 2024

Emorragia cerebrale mentre lavora nei campi, 25enne salvato da 118 e ospedale di Siena. Poi la riabilitazione alla Gruccia

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Il giovane salvato grazie ad un intervento rapido, frutto della perfetta sincronia e collaborazione tra il 118 e la Neurochirurgia dell’AOU Senese. Dimesso dall’ospedale senese, la riabilitazione al centro dell’Ospedale del Valdarno

È stato colpito da emorragia cerebrale mentre era al lavoro nei campi: oggi sta bene, è stato dimesso e segue la sua riabilitazione all'ospedale della Gruccia. A salvargli la vita è stata la perfetta sincronia e collaborazione tra il 118 e la Neurochirurgia dell'AOU Senese. È lo stesso neurochirurgo, il dottor Giuseppe Oliveri, direttore Neurochirurgia del policlinico Santa Maria alle Scotte, a raccontare questa vicenda a lieto fine, grazie anche alla prontezza del personale dell'ambulanza che ha soccorso il giovane, decidendo di portarlo direttamente a Siena da Arezzo, e risparmiando così minuti preziosi che hanno contribuito a salvargli la vita.

“Il giovane paziente – spiega il dottor Oliveri – ha avuto un episodio di cefalea improvvisa e perdita di coscienza.  Appena è intervenuto il 118, a seguito dei protocolli elaborati grazie alla Programmazione di Area Vasta e agli incontri che facciamo periodicamente a Monticello Amiata, il paziente è stato trasportato direttamente a Siena, che è il centro di riferimento come ospedale di terzo livello, anziché ad Arezzo, come accadeva sino a qualche tempo fa. Alle Scotte ha eseguito velocemente gli esami di diagnostica per immagini che hanno evidenziato una grave patologia cerebrale e, in meno di quindici minuti, è stato portato in sala operatoria e sottoposto ad un complesso intervento per rimuovere la grave malformazione vascolare che aveva determinato l'emorragia”.

Il paziente è stato successivamente trasferito presso la Terapia Intensiva Neurochirurgica e poi in reparto, seguito dalla neurologa Barbara Batani, e poi inviato all'ospedale della Gruccia per la riabilitazione. “Grazie all'integrazione tra territorio e ospedale – commenta il dottor Massimo Mandò, direttore del 118 e del Dipartimento di Emergenza e Urgenza di Area Vasta – e alla prontezza dei professionisti dell'ambulanza, abbiamo garantito il trattamento del paziente in tempi precocissimi. Una sosta ad Arezzo, come da precedenti protocolli, avrebbe comportato un ritardo significativo e, con ogni probabilità, una prognosi infausta".

"Abbiamo lavorato molto e continueremo a collaborare fattivamente per potenziare il protocollo di emergenza e questi sono i primi importanti risultati, a tutto vantaggio dei pazienti”, aggiunge Mandò. Il paziente sta bene e per i controlli è affidato alla neurologa Barbara Batani. “Seguiamo ogni paziente passo dopo passo – conclude la neurologa –durante tutto il percorso ospedaliero e anche dopo le dimissioni, durante il follow up. La nostra neurochirurgia è come una grande famiglia, e un grosso supporto è quello che ci viene dato dai medici in formazione specialistica che ringrazio per la costante dedizione e presenza”.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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