Il Castello di Sammezzano sarà “museo di sé stesso”: così la famiglia Moretti, incontrando questa sera a Leccio i cittadini, ha ribadito l’impegno affinché il Castello torni ad aprire al pubblico. Giorgio Moretti e il genero Maximilian Fane hanno rappresentato la nuova proprietà, anche perché Ginevra Moretti, che del progetto di acquisto e recupero è stata l’ideatrice principale, è diventata mamma quattro giorni fa e non ha quindi potuto presenziare all’iniziativa.
Ad aprire la serata, Massimo Sottani, presidente del Comitato FPXA che da dodici anni si batte affinché il Castello non venga dimenticato; e il sindaco di Reggello Piero Giunti, presente insieme a tutti gli assessori della giunta. Poi la parola è passata alla proprietà.
Davanti ai tanti cittadini intervenuti al circolo, sotto lo sguardo del Castello illuminato con il tricolore, i Moretti hanno quindi raccontato quale sarà il destino che vogliono scrivere per Sammezzano: il Museo aperto al pubblico nelle ormai famose sale del Castello voluto da Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona; l’attività di accoglienza alberghiera come introito per rendere sostenibile l’operazione; la valorizzazione del parco che vanta un patrimonio arboreo unico al mondo. E anche l’obiettivo di abbattere il cosiddetto ‘ecomostro’ di Sammezzano, quello che resta del progetto Spadolini.
Giorgio Moretti, perché avete deciso di investire per acquistare Sammezzano? “Qualcuno doveva occuparsene: erano troppi anni che vedevamo spegnersi questo oggetto così meraviglioso. Non meritava quell’oblio. Un po’ per consapevolezza, un po’ per follia, un po’ per amore, abbiamo deciso di intraprendere questa ardua iniziativa. Non è stato semplice arrivare fino a qui, e ora dobbiamo partire perché questo oggetto torni quello che era”.
Cosa succederà a Sammezzano? “Il castello diventerà il museo di sé stesso. Un oggetto come questo non può rimanere chiuso, o a beneficio di pochi, e dunque come abbiamo detto fin dall’inizio sarà destinato a riaprire come museo al pubblico. Anche il parco, che è straordinario, deve essere valorizzato, messo in sicurezza e protetto. Partiremo da qui. Poi è chiaro che, perché tutto questo sia sostenibile, dovremo ritrovare gli elementi della pregressa attività: era un hotel, e ci auguriamo che riaprendo a questo tipo di attività mitigheremo gli sforzi economici necessari per tenere in piedi un oggetto così bello”.
Quali sono i tempi? “Da quando avremo le autorizzazioni, speriamo di riuscire in 18 – 24 mesi a completare la ristrutturazione del Castello e poterlo così rendere fruibile”. Durante l’incontro, tra l’altro, la proprietà ha chiesto ai cittadini pazienza e comprensione, perché per consentire i lavori sarà necessario per un periodo anche chiudere l’accesso ad alcune parti del parco, per garantire la sicurezza di tutti.
E lo scheletro di quello che era il progetto Spadolini, oggi noto anche come ecomostro di Sammezzano? “Al momento abbiamo una sola certezza: che quello che c’è lo buttiamo giù. È oggettivamente brutto. Ed è strano, perché l’architetto Spadolini ha progettato cose bellissime, mentre questa struttura è proprio brutta, a maggior ragione vicino al Castello. La prima cosa che faremo dunque sarà abbatterlo”.
Maximilian Fane, marito di Ginevra Moretti, ha commentato: “Qua stasera, siamo davanti a tante storie: siamo con tante famiglie. E Sammezzano qui ha una storia radicata, percorsi personali, ognuno qui ha una storia che lo lega al Castello. Io sono onorato e sento la responsabilità di iniziare a scrivere una nuova storia in questo bellissimo luogo. Siamo pronti ad affrontare tutto, e siamo grati per il supporto e la vicinanza che abbiamo sentito in queste settimane e in questi mesi”.
Il sindaco di Reggello, Piero Giunti, ha aggiunto: “Questa è una delle serate che tutti avremmo voluto vivere. Siamo molto soddisfatti: finalmente la comunità di Reggello conosce la nuova proprietà di Sammezzano. Non è banale né scontato che abbiano voluto fare questa presentazione proprio qui, a Leccio, con la comunità che si sente più legata a Sammezzano. Proprio qui tra l’altro 12 anni fa è nato il Comitato FPXA guidato da Massimo Sottani, che ha riportato all’attenzione di tutti la storia di questo Castello e ha aiutato a fare in modo che non venisse dimenticato”. Giunti ha poi sottolineato: “L’Amministrazione comunale sta svolgendo il suo ruolo, dando due segnali importanti: normative chiare e un percorso certo per portare a termine l’investimento. Insieme, e ovviamente coinvolgendo anche i soggetti legittimati in questo percorso come la Sovrintendenza e la Regione Toscana, lavoreremo affinché il sogno della famiglia Moretti possa diventare reale”.



 
                             
                             
                             
                             
                             
                             
                             
                             
                             
                             
                             
                             
                             
                            