16, Novembre, 2024

“Ecco come immagino Lagaccioni”. Antonio Laganà si laurea con una tesi sulla zona industriale e riapre il dibattito

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Il geometra Antonio Laganà (che è anche presidente dell’Atletico Figline) si è laureato in architettura con una tesi su Lagaccioni: “Con il comune unico occorre ripensare lo sviluppo dell’attuale area industriale di Figline e Incisa”. Per il neo-architetto deve essere valorizzata la sua centralità e propone la realizzazione di una piscina, di un campo sportivo in sintetico e di una scuola elementare. Con una nuova viabilità e con grande attenzione al paesaggio. Il dibattito è aperto.

“Ripensiamo al futuro di Lagaccioni”. Questo il messaggio lanciato non da un politico ma da un giovane che si è laureato in architettura, all'Università di Firenze, proprio prima di Natale. Antonio Laganà, geometra e ora architetto di Figline e Incisa – perché per lui il Comune unico non è solo una semplice realtà amministrativa, ma una nuova comunità – ha presentato una tesi proprio sul futuro dell’attuale area industriale.

 
“Riqualificazione urbana dell’area Lagaccioni come centro di fusione tra i Comuni di Figline e Incisa Valdarno”: il titolo dello studio già delinea chiaramente la visione urbanista di quella zona proprio al confine tra i due paesi divenuta oggi particolarmente sensibile. 

“Dall’avvento della crisi ed il conseguente disuso di numerosi spazi, nasce l’esigenza di ripensare la qualità del paesaggio urbano delle aree in questione, attualmente con caratteristiche di degrado,anche a causa dei presupposti socio- economici variati nel tempo e quindi della trascuratezza a cui sono andate soggette queste aree progressivamente da parte delle autorità” si legge nella tesi.

Antonio Laganà, presidente tra le altre cose dell’Atletico Figline, si è diplomato all’Isis Vasari e si è successivamente iscritto all’albo dei geometri. Ha fondato ALstudio design e progettazione ed è assistente universitario al corso di progettazione dell’ architettura II, del professore Giovanni Polazzi (dello studio Archea e relatore della tesi). Classe 1985, Antonio è riuscito a coniugare il lavoro allo studio riuscendo a laurearsi mentre portava avanti la professione di geometra.
 
Dalla viabilità, a nuovi centri di aggregazione, al verde pubblico fino a nuovi centri di urbanizzazione. Uno studio a 360° che vuole essere l’avvio di un dibattito sul futuro dei due paesi. “Con la tesi ho voluto pensare al futuro di un’area che diventa centrale con il Comune unico e che adesso versa in una situazione di degrado dovuto in particolar modo alla crisi. Il progetto si prende carico di decodificare un sistema urbano che migliori le aree stradali in oggetto donando un carattere urbano omogeneo. Obiettivo la vivibilità delle aree ed il miglioramento e organizzazione degli assi stradali, condizioni che contribuiscono a determinare le caratteristiche di funzionalità per i passanti che ne diventano fruitori”.

I nuovi edifici pubblici per Lagaccioni
 
UNA NUOVA VIABILITA’
 
Per quanto riguarda la viabilità, spiega Laganà, “dall’ analisi del traffico è emerso un forte affollamento della spina principale della Lagaccioni in direzione sud. il nuovo collegamento tra i due comuni dovrebbe scomporsi in una strada ad alto scorrimento a doppio senso di marcia ed una a senso unico con una nuova arteria stradale che favorirà la distribuzione del traffico in direzione sud oltre a creare un collegamento tra il villaggio di Poggiolinoa Figline Valdarno.

"Ho inserito nel progetto anche i percorsi ciclabili e pedonali. La qualità urbana che si intende imporre agli spazi comuni degli assi viari interessati dal progetto, è pensata per convertire spazi con connotati tipicamente periferici a spazi che favoriscano il flusso scorrevole del traffico veicolare, con sedi stradali, pedonali e ciclabili. La carreggiata sarà ridotta per favorire l’ inserimento di alberature e piante che creeranno un collegamento diretto tra gli spazi pubblici e gli spazi privati”. 

Il progetto per Lagaccioni

NUOVI CENTRI DI AGGREGAZIONE
 
“L’architettura è un mezzo di aggregazione” viene sottolineato nel progetto. “Per questo – prosegue l'architetto con specializzazione in business planning alla Luiss di Roma – ho previsto la realizzazione di un nuovo centro polifunzionale per creare un luogo di unione e di interscambio sociale dove chi lo frequenta percepisca la sensazione di sentirsi abitante del comune unico”. In particolare Antonio Laganà pensa alla creazione di tre edifici: “Un nuovo campo sportivo, una piscina comunale ed una scuola che sono gli spazi che attualmente mancano ai due paesi e che possono diventare l’elemento di unione tra il paesaggio industriale di Lagaccioni e quello residenziale di Poggiolino.

I nuovi volumi sembrano adagiarsi sulla pendenza della collina. Il neo-architetto ha disegnato strutture semi ipogee, con parte dei volumi interrati:  le tribune del campo da calcio in sintetico sono appoggiate sulla collina, mentre il campo in sintetico risulta scavato. Così è anche la nuova piscina, che nel progetto di Antonio Laganà è prevista sia all’aperto che al chiuso, con all’interno un ristorante, un bar ed un centro benessere, ed è anche il limitrofo plesso scolastico che dovrebbe accogliere le scuole materne ed elementari, con volumi che affiorano e si adagiano sulla terra. Quello che ne risulta è un disegno dinamico in cui i vari ambienti, vecchi e nuovi, sono connessi tra di loro.
 
Il progetto della nuova piscina comunale

“UN PROGETTO FATTIBILE”
 
“Penso sinceramente che sia un progetto fattibile a medio-lungo termine. L’attuale pianificazione di Lagaccioni è inadeguata. Molti capannoni sono in disuso e anche i privati attualmente proprietari delle aree potrebbero sostenere un diverso sviluppo della zona. A mio modo di vedere è necessario pensare al nuovo comune come un territorio omogeneo. E quindi si renderà sempre più necessario prevedere uno sviluppo urbano che valorizzi l’attuale area industriale”.

La nuova scuola materna ed elementare

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